05 maggio 2020 17:57

Pietro, un giovane e affascinante medico, preferisce stare dietro ai capricci della sua amante, una soubrette del varietà, invece di lavorare al suo studio pediatrico. I creditori gli stanno addosso e anche il padre decide di chiudere i rubinetti. Costretto ad accettare un lavoro come ispettore sanitario in un orfanotrofio, sarà rimesso sulla strada giusta da una delle ragazze. Teresa Venerdì di Vittorio De Sica, film del 1941, non è certo uno dei grandi capolavori del cinema italiano. Anzi è una commedia degli equivoci molto classica. Ma ci sono un po’ di cose per cui vale la pena vederlo.

È il terzo film diretto da De Sica e l’ultimo di cui sarà anche protagonista. La maturità dell’attore è evidente. Solo Anna Magnani, che compare in un ruolo minore, è al suo livello (tutti gli altri seguono da lontano quei due mostri sacri). E poi si vede la grande sensibilità del regista nel lavorare con i bambini. Se poi si pensa che il film uscì in piena guerra si capisce che il cinema italiano era già pronto per le sfide superiori del neorealismo prima e della commedia all’italiana poi.

Teresa Venerdì
Di e con Vittorio De Sica. Con Adrian Benetti, Irasema Dillian, Virgilio Riento, Anna Magnani. Italia 1941, 87’. Su Prime Video.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it