Sommario

Esplodono le città

12 (29 gennaio 1994)
12 (29 gennaio 1994)

In primo piano

L’urbanizzazione selvaggia in Asia

In primo piano

Tokyo è in fiamme

Ex Jugoslavia

La Bosnia multietnica è morta per sempre

“Noi abbiamo vissuto uno strano paradosso: tutti ci ammirano e compatiscono, tutti i media sono dalla nostra parte, ma nonostante ciò non abbiamo ottenuto alcun appoggio politico”.

Cina

Le promesse di Zhu Rongji

Lo zar economico della Cina parla delle riforme monetarie e fiscali per accelerare il passaggio a un’economia di mercato.

Russia

Mosca, la lotta sulle riforme

I contrasti per le riforme sono anche contrasti di personalità. Lo scontro tra l’ultrariformista Gajdar e il più cauto Cernomyrdin ha caratterizzato l’ultimo periodo della vita politica russa.

Germania

L’ipotesi Volkswagen

La settimana lavorativa di quattro giorni, proposta dall’azienda tedesca Volkswagen, permette di salvare molti posti di lavoro, anche se a scapito di alcune conquiste sindacali. Il giornalista Arne Daniels propone di ragionare sulla nuova formula Vw senza preconcetti e di studiarne le possibili varianti e applicazioni.

In primo piano

Stati Uniti, i vantaggi delle calamità naturali

In primo piano

America Latina, città fortificate

Africa

L’Africa svalutata

“La svendita del continente nero è in corso”: la misura che ha colpito la moneta della Comunità finanziaria africana preoccupa e indigna i paesi interessati.

In primo piano

La fine delle città

Grandi e piccole metropoli sono sull’orlo del collasso. Sovrappopolate, con focolai di conflitti sociali e di psicosi individuali, divise al loro interno da barriere di ogni genere, in preda alla malavita, colpite da catastrofi naturali: non a misura d’uomo.

In primo piano

Il racket a Mosca

Dossier

Le amnesie dei media: Guinea equatoriale e Yemen

“Si possono continuare a tacere questi grandi crimini dimenticati, con il pretesto che il pubblico ha fatto ‘indigestione di massacri’? I cittadini possono accettare che l’indignazione democratica sia sepolta sotto un sudario di silenzio?”.

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