L’intero personale dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (Usaid) sarà in congedo amministrativo a partire dal 7 febbraio, anche all’estero, secondo un comunicato pubblicato la sera del 4 febbraio sul sito dell’organizzazione.
Il 3 febbraio l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, nominato dal presidente Donald Trump a capo di una nuova commissione sull’efficienza governativa, aveva annunciato la chiusura dell’agenzia, che gestisce miliardi di dollari di aiuti in tutto il mondo.
In seguito a quest’annuncio, l’agenzia era stata posta sotto la supervisione del segretario di stato Marco Rubio, che ha dichiarato che gli Stati Uniti non “fanno beneficenza”.
Iscriviti a Americana |
Cosa succede negli Stati Uniti. A cura di Alessio Marchionna. Ogni domenica.
|
Iscriviti |
Iscriviti a Americana
|
Cosa succede negli Stati Uniti. A cura di Alessio Marchionna. Ogni domenica.
|
Iscriviti |
Decine di alti funzionari di Usaid sono già stati messi in congedo e la sede dell’agenzia a Washington non è più accessibile.
“Dalla mezzanotte del 7 febbraio tutti gli impiegati di Usaid, negli Stati Uniti e all’estero, saranno in congedo amministrativo”, con l’eccezione del personale considerato essenziale, si legge nel comunicato.
Gli impiegati dell’agenzia che vivono all’estero e i loro familiari avranno trenta giorni di tempo per tornare negli Stati Uniti.
L’agenzia, istituita con una legge del congresso nel 1961, gestisce attualmente più di quaranta miliardi di dollari di aiuti umanitari e aiuti allo sviluppo nel mondo.
Secondo il Congressional research service, un istituto del congresso, Usaid ha circa diecimila impiegati, due terzi dei quali all’estero.
L’amministrazione Trump ha congelato per novanta giorni tutti gli aiuti esteri degli Stati Uniti, con l’esclusione degli aiuti umanitari ritenuti essenziali, in attesa di una valutazione di conformità con gli obiettivi di politica estera statunitensi.