Il 3 marzo Volker Türk, l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha espresso “profonda preoccupazione per il cambiamento fondamentale impresso agli Stati Uniti” dopo il ritorno al potere di Donald Trump, in una critica senza precedenti alla nuova amministrazione.
In un discorso tenuto davanti al consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, a Ginevra, Türk ha anche deplorato “la grande influenza esercitata da oligarchi del settore tecnologico non eletti”, un chiaro riferimento a Elon Musk.
“Negli ultimi decenni gli Stati Uniti hanno sostenuto con forza i diritti umani, una posizione condivisa da entrambi i partiti principali e che rispecchiava la generosità della popolazione statunitense”, ha affermato.
“Ma oggi sono molto preoccupato per il cambiamento fondamentale che si sta verificando negli Stati Uniti, con conseguenze in tutto il mondo”, ha aggiunto.
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Senza nominare Trump, Türk ha sottolineato che “paradossalmente le politiche concepite per proteggere le persone dalle discriminazioni sono ora definite discriminatorie”, mentre “si punta a cancellare i progressi in materia di uguaglianza di genere”.
“Disinformazione, intimidazioni e minacce, in particolare contro giornalisti e dipendenti pubblici, rischiano di compromettere il lavoro dei mezzi d’informazione indipendenti e il funzionamento delle istituzioni”, ha dichiarato.
“Inoltre, una retorica divisiva è usata per fuorviare e polarizzare, creando paura e ansia in molte persone”, ha aggiunto.
Nel suo attacco agli “oligarchi del settore tecnologico” Türk non ha nominato Musk, il capo della Tesla, della Space X e del social network X, che Trump ha nominato a capo di una nuova commissione per l’efficienza governativa, le cui decisioni stanno creando forti tensioni nell’amministrazione pubblica federale.
“Alcuni oligarchi del settore tecnologico non eletti possiedono i nostri dati e sanno tutto di noi: dove viviamo, cosa facciamo, i nostri geni e le nostre condizioni di salute, i nostri pensieri, abitudini, desideri e paure” ha affermato Türk.
“Ci conoscono meglio di quanto conosciamo noi stessi, e quindi ci possono manipolare”, ha dichiarato, aggiungendo che l’assenza di regole “può portare all’oppressione, alla schiavitù e alla tirannia”.
“Tutti gli stati sono chiamati ad adempiere al loro dovere di proteggere i cittadini da un potere incontrollato”, ha concluso.
All’inizio di febbraio Trump aveva firmato un ordine esecutivo che formalizzava il ritiro degli Stati Uniti dal consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.