L’8 maggio la polizia israeliana ha chiuso tre scuole delle Nazioni Unite a Gerusalemme Est, tre mesi dopo l’entrata in vigore del divieto imposto da Israele alle attività dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa).

Le forze israeliane hanno costretto i bambini a uscire dalle aule e hanno affisso ordini di chiusura, ha riferito un fotografo dell’Afp.

L’Unrwa ha confermato la chiusura delle tre scuole che gestiva nel campo profughi palestinese di Shuafat a Gerusalemme Est, la parte orientale della città occupata da Israele nel 1967 e poi annessa.

“A partire dall’8 maggio 2025 è vietato gestire questo istituto scolastico, assumere insegnanti e impiegati, e accogliere gli alunni”, si legge negli ordini di chiusura.

Il direttore dell’Unrwa in Cisgiordania, Roland Friedrich, ha dichiarato all’Afp che forze di polizia “pesantemente armate” hanno circondato le tre scuole dell’Unrwa intorno alle 9.

Ha aggiunto che 550 alunni di età compresa tra i sei e i quindici anni erano presenti nelle scuole al momento della chiusura, definendo quanto accaduto “molto traumatico per loro”.

L’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), che ha sede a Ramallah, in Cisgiordania, ha condannato la decisione d’Israele, definendola “una violazione del diritto dei bambini all’istruzione”.

Alcuni mesi fa Israele aveva promulgato una legge che vieta le attività dell’Unrwa in territorio israeliano, sostenendo che alcuni degli impiegati palestinesi dell’agenzia abbiano partecipato all’attacco senza precedenti di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre 2023.

Secondo alcune inchieste indipendenti, Israele non ha mai fornito prove a sostegno delle sue accuse.

L’Unrwa, creata dall’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1949, gestisce scuole e centri sanitari nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, oltre ad avere un ruolo cruciale nella distribuzione degli aiuti umanitari.