Ginevra, Svizzera (Didier Marti, Getty)

Il 18 giugno gli elettori del cantone di Ginevra hanno respinto con il 55,1 per cento un referendum che proponeva l’aumento dell’imposta sui patrimoni superiori ai tre milioni di franchi svizzeri, scrive Bloomberg. L’iniziativa, lanciata da un gruppo di politici di sinistra, sindacalisti e attivisti, prevedeva che l’aliquota passasse dall’1 all’1,5 per cento per i prossimi dieci anni. L’obiettivo era raccogliere più risorse pubbliche, circa 430 milioni di franchi in dieci anni, da investire in progetti sociali, di sanità pubblica e contro la crisi climatica. A Ginevra la nuova imposta avrebbe interessato tra i quattromila e i diecimila contribuenti.

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Questo articolo è uscito sul numero 1517 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati