In Adam, Maryam Touzani ha raccontato una storia di solidarietà ed emancipazione tra le mura di una pasticceria. La nobiltà del piccolo artigianato è al centro anche del suo secondo splendido film. Ma stavolta affronta un tabù assoluto in Marocco. Il sarto Halim confeziona bellissimi caftani tradizionali che la moglie Mina vende nella loro bottega. La complicità della coppia è evidente, resa forse ancora più salda dal segreto di Halim, attratto dagli uomini. E mentre scopriamo che Mina è malata di cancro, si forma un sorprendente triangolo con il giovane apprendista Youssef. Proprio come i suoi protagonisti, Touzani dimostra di saper confezionare piccole opere preziose, eccezionali in confronto alla mediocrità dei prodotti industriali.
Samuel Douhaire, Télérama

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Questo articolo è uscito sul numero 1530 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati