◆ L’energia solare è destinata a diventare la fonte di elettricità più economica e più diffusa entro il 2050. È la conclusione di uno studio pubblicato su Nature Communications che ha analizzato gli sviluppi tecnologici degli ultimi anni. Tra il 2010 e il 2020 il costo del solare fotovoltaico è diminuito in media del 15 per cento ogni anno, mentre la capacità installata è aumentata del 25 per cento all’anno. La diffusione di questa tecnologia porta al suo miglioramento e alla diminuzione dei costi, che a loro volta favoriscono l’installazione di altri impianti. Questo circolo virtuoso potrebbe continuare per anni anche senza interventi degli stati. Dato che l’energia solare e quella eolica sono intermittenti, nei prezzi bisogna includere anche il costo per conservare l’energia, per esempio immagazzinandola nelle batterie o usandola per produrre idrogeno. Secondo le stime degli autori tra il 2023 e il 2027 il solare ad accumulo potrebbe diventare la fonte di energia più economica quasi ovunque, a parte l’Europa settentrionale e la Groenlandia, dove l’eolico continuerà a essere più conveniente. I ricercatori indicano quattro fattori principali che possono ostacolare l’espansione del fotovoltaico: l’inadeguatezza delle attuali reti elettriche, la difficoltà di accedere ai finanziamenti, le incertezze sull’approvvigionamento delle materie prime necessarie e le disuguaglianze socioeconomiche legate alla competizione per la terra e le risorse idriche e alla perdita di posti di lavoro.

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Questo articolo è uscito sul numero 1535 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati