Il voto olandese. Seggi della camera bassa del parlamento (Fonte: nos.nl)

Nonostante la vittoria del Partito per la libertà (Pvv) di Gert Wilders alle elezioni del 22 novembre, non è chiaro chi formerà il prossimo governo olandese. Il quadro politico è frammentato e i negoziati saranno difficili. Per ora Dilan Yeşilgöz, che ha preso il posto del premier uscente Mark Rutte alla guida del partito liberale Vvd (terzo con il 15,2 per cento), ha escluso alleanze dirette con l’estrema destra di Wilders, mentre Frans Timmermans, leader dell’alleanza tra laburisti e verdi (seconda con il 15,7 per cento) cercherà di formare una coalizione di centrosinistra. Un ruolo importante potrebbe averlo la formazione di centrodestra Nuovo contratto sociale (Nsc), possibile partner di governo per Wilders. Su un punto gli osservatori europei sono d’accordo: il trionfo della destra populista e xenofoba ad Amsterdam rientra in una tendenza che riguarda buona parte del continente e che si farà sentire anche nel voto europeo del 2024.

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Questo articolo è uscito sul numero 1540 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati