Dopo essere stati En thérapie in tv, Nakache e Toledano si ributtano sul cinema con qualcosa di familiare, un’accoppiata di personaggi, cosa che in passato li ha portati al successo (Quasi amici). Albert (Pio Mamaï) e Bruno (Jonathan Cohen) sono due patetiche vittime del sistema capitalistico. Preferendo soccombere che limitare i loro consumi, sono finiti nell’inferno dei debiti. S’incontrano fortuitamente e rimangono insieme, che si tratti di scroccare un pasto durante una conferenza di ambientalisti radicali o di partecipare a riunioni di autoaiuto per le vittime dell’indebitamento. La prima occasione permette ai registi di allestire uno scontro comico molto efficace, la seconda invece ha il pregio di introdurci al personaggio di Henri (Mathieu Amalric), solerte sponsor dei consumatori anonimi ma lui stesso affetto dalla dipendenza, inebriato dal brivido del gioco d’azzardo e bandito da tutti i casinò del paese.
Jacques Mandelbaum, Le Monde

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1540 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati