Se avevate perso queste registrazioni, effettuate negli anni novanta, ora le trovate tutte in un cofanetto di 16 cd. Ton Koop-man non è l’interprete di Johann Sebastian Bach preferito da tutti, ma ha sicuramente un punto di vista forte (che spiega in modo molto succinto e chiaro nelle note). Le sue scelte di tempo a volte possono sembrare strane – molti dei preludi corali sono di una velocità che può essere un po’ inquietante –ma sono anche più emozionanti di quelle di altri interpreti più tradizionali. Ed è molto bello avere i preludi affiancati dalle corali cantate (dall’ottimo Amsterdam baroque choir). Uno dei punti di forza di questo set, in cui Koopman afferma di eseguire “tutte le opere attribuite a Ba-ch, compresi i pezzi dubbi”, è l’uso di vari organi scelti con cura: il Silbermann di Freiberg, lo Schnit-ger della St. Jacobikirche di Amburgo e altri strumenti d’epoca nei Paesi Bassi e in Germania. Non importa quali problemi possiate avere con alcune delle scelte stilistiche, il suono di questi meravigliosi strumenti è indiscutibile. E già con la traccia d’apertura del primo disco, la monumentale Fantasia e fuga in sol minore bwv 542 , ci si rende conto che stiamo partendo per un viaggio esaltante.
David Vernier, ClassicsToday

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Questo articolo è uscito sul numero 1544 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati