Teheran, 1 marzo 2024 (Hossein Beris, Middle East Images/Afp/Getty)

I conservatori al potere in Iran hanno vinto senza sorprese le elezioni legislative del 1 marzo, che sono state caratterizzate da un tasso di astensione record, addirittura più alto di quello registrato quando si votò in piena pandemia da covid-19. Secondo il ministero dell’interno è andato alle urne il 41 per cento dei 61 milioni di elettori, anche a causa dei numerosi appelli a boicottare il voto. Dalle liste erano stati infatti esclusi molti candidati moderati o riformisti. Al Jazeera ricorda che il voto è stato presentato come un test di legittimità per il governo, perché è stato il primo dopo l’inizio nel 2022 del grande movimento di protesta “Donna, vita, libertà”, scatenato dalla morte della giovane Mahsa “Jina” Amini mentre era in custodia della polizia.

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Questo articolo è uscito sul numero 1553 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati