Prima di diventare un importante regista della New Holly­wood, Peter Bogdanovich era un grande appassionato di cinema. Organizzava rassegne nelle biblioteche di New York e ne approfittava per stringere amicizie e rapporti di collaborazione con i più grandi registi dell’epoca, ai quali ogni tanto chiedeva di sedersi davanti alla macchina da presa per lasciarsi intervistare. Negli ultimi anni della sua vita, dopo aver portato a termine la titanica impresa di ultimare L’altra faccia del vento, l’ultimo film di Orson Welles, Bogdanovich tornò a fare interviste a nuove generazioni di registi, cercando di creare un ponte tra il cinema del passato e quello contemporaneo. Così Guillermo del Toro racconta di come i film di Alfred Hitch­cock, pieni di non detti e di sceneggiature che vivono fuori dall’inquadratura, siano stati fondamentali per lui. Quentin Tarantino svela la sua passione per la concretezza gelida dell’Ispettore Callaghan di Don Siegel, e l’incontro con Rian Johnson è l’occasione per tirare fuori interviste inedite a Orson Welles. Purtroppo Bogdanovich è morto prima della pubblicazione di questi episodi, ma la sua ex moglie e collaboratrice Louise Stratten e Guillermo del Toro sono ottimi accompagnatori per gustarsi questo materiale dal valore inestimabile. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1552 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati