“Il 18 ottobre le strade della capitale Port-au-Prince erano quasi vuote dopo l’appello a scioperare lanciato da varie associazioni per protestare contro la situazione pericolosa del paese”, scrive il quotidiano haitiano Le Nouvelliste. Il 16 ottobre un gruppo armato ha sequestrato diciassette persone, tra cui vari missionari statunitensi, un canadese e alcuni bambini che tornavano da una visita a un orfanotrofio nella periferia della capitale. Il rapimento è stato attribuito alla gang 400 Mawozo, che controlla molte zone della città e ha chiesto un milione di dollari per liberare le persone sequestrate. ◆
Stato d’eccezione
Il 18 ottobre il presidente Guillermo Lasso ha proclamato lo stato d’eccezione per sessanta giorni in tutto il paese e ha mobilitato la polizia e l’esercito a causa di un’ondata di violenze legata al traffico di droga. Tra gennaio e agosto sono stati registrati 1.427 omicidi, 55 in più rispetto all’intero 2020. L’epicentro della violenza è la città portuaria di Guayaquil, nella provincia di Guayas. “I criminali”, scrive El País in un reportage, “agiscono in pieno giorno, all’aperto e nei centri commerciali, e in ogni zona della città”.
Abusi sistematici
Secondo un rapporto pubblicato il 19 ottobre dall’ong Human rights watch (Hrw) più di 130 persone in varie zone del paese sono state vittime di abusi da parte degli agenti del governo cubano durante le manifestazioni dello scorso 11 luglio”, scrive la Folha de S.Paulo. “Quando i manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro la mancanza di medicinali e generi alimentari”, ha detto Juan Pappier, responsabile senior di Hrw per le Americhe, “il governo ha risposto con una strategia di repressione per infondere paura tra la popolazione e mettere a tacere il dissenso”.
Brutto clima nelle università
All’inizio di ottobre Dorian Abbott, geofisico dell’università di Chicago, avrebbe dovuto tenere una lezione sul cambiamento climatico al Massachusetts institute of technology (Mit). Ma appena si è diffusa la notizia del suo intervento, sui social network è partita una campagna per impedirlo. L’iniziativa si deve al fatto che tempo fa Abbott ha scritto un articolo su Newsweek in cui criticava la discriminazione positiva, cioè il fatto di favorire alcuni candidati nelle ammissioni o nelle assunzioni sulla base della loro appartenenza etnica (queste norme furono introdotte negli anni sessanta per combattere le discriminazioni contro gli afroamericani). Secondo Abbott andrebbe cancellata in favore di un sistema basato sul merito. Alla fine l’Mit ha cancellato la lezione. Secondo Yascha Mounk, docente all’università Johns Hopkins, questa vicenda dimostra quanto la cultura illiberale sia ormai diffusa nelle università. “Il caso di Abbott è grave perché le dichiarazioni che hanno scatenato la polemica sono completamente slegate dal tema su cui era stato invitato a parlare”. Inoltre non sono così estreme: secondo un sondaggio del Pew research center, il 74 per cento degli statunitensi crede che le aziende e le organizzazioni dovrebbero “tenere conto solo dei requisiti professionali” per decidere chi assumere.
Più fiducia nei vaccini
Per mesi le percentuali di vaccinati tra gli afroamericani sono state al di sotto della media nazionale. Gli esperti attribuivano questo dato alla sfiducia storica di questa comunità nei confronti delle autorità sanitarie e alla difficoltà di raggiungere le zone più povere e isolate. “Ma ultimamente la tendenza si è invertita”, scrive il New York Times. Secondo le stime recenti, la percentuale di afroamericani che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino è simile a quella dei bianchi e degli ispanici (intorno al 70 per cento). Sembra che le cose abbiano cominciato a cambiare da maggio, quando sono aumentati i ricoveri a causa della variante delta e gruppi di volontari hanno bussato casa per casa per convincere i non vaccinati.
Venezuela Il 16 ottobre il governo di Nicolás Maduro ha sospeso i negoziati con l’opposizione guidata da Juan Guaidó. Il motivo è l’estradizione da Capo Verde agli Stati Uniti di Álex Saab, un uomo d’affari colombiano stretto collaboratore di Caracas, arrestato nel 2020 per riciclaggio di denaro.
Stati Uniti Il 18 ottobre è morto Colin Powell, ex generale dell’esercito e segretario di stato durante il primo mandato di George W. Bush, quando gli Stati Uniti invasero l’Afghanistan e l’Iraq.
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