Economia e lavoro

Il prossimo affare di Wall street

West St. Paul, Stati Uniti (Getty)

“Gli incentivi per la transizione energetica assicurati dalla Casa Bianca e dai governi dei singoli stati del paese stanno trasformando in oro la gestione dei rifiuti negli Stati Uniti”, scrive il Wall Street Journal. Le azioni delle principali aziende del settore, come la Waste Management e la Republic Services Rsg, hanno registrato rialzi record dopo che nell’agosto 2022 il presidente Joe Biden ha firmato il Climate, tax and healthcare bill. Gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra e per riciclare i rifiuti promettono di rendere più redditizio lo sfruttamento delle discariche per produrre energia e recuperare materiali preziosi. La Waste Management e la Republic Services, continua il quotidiano, stanno costruendo impianti per catturare il metano contenuto nei fumi degli inceneritori. Inoltre stanno dotando le loro strutture di mezzi per il riciclaggio di materiali, come i flaconi di detersivo e le scatole di cartone, molto richiesti dalle aziende che cercano di tenere lontani dalle discariche e dagli oceani gli imballaggi e le confezioni dei loro prodotti. I proprietari delle discariche prevedono per i prossimi anni centinaia di utili in più grazie all’aumento della domanda di materiali riciclati e agli incentivi fiscali garantiti a chi produce energia senza aumentare le emissioni di anidride carbonica. Per questo la Republic Services ha stretto un accordo con il gruppo energetico Bp, che prevede la creazione di un’unità congiunta per la produzione di gas in 43 delle sue 206 discariche statunitensi. ◆

Dimissioni polemiche

Londra, Regno Unito (Toby Melville, Reuters/Contrasto)

Thomas Brostrøm, il responsabile dell’unità dedicata alle fonti d’energia rinnovabili del colosso britannico Shell, ha deciso di dimettersi. La scelta, spiega Bloomberg, è dovuta al fatto che il gruppo ha cominciato a rivedere le sue strategie ridimensionando l’impegno nelle rinnovabili per concentrare più investimenti nei carburanti fossili. Le dimissioni di Brostrøm erano state inizialmente annunciate in un documento interno della Shell, che però è finito nelle mani di Bloomberg. In seguito, tuttavia, sono state confermate da un portavoce dell’azienda, secondo il quale il manager “ha scelto di andare via in cerca di nuove opportunità”. Brostrøm arrivava dal colosso delle rinnovabili danese Ørsted ed era stato assunto dalla Shell per dare slancio alla politica dell’azienda per l’energia pulita. Dal 1 luglio, invece, ci sono stati dei cambiamenti nelle cariche della compagnia, con l’eliminazione della vicepresidenza per la produzione di energia rinnovabile, fino a quel momento assegnata a Brostrøm. ◆

I russi paghino per l’Ucraina

I soldi congelati alla Russia dovranno essere usati per la ricostruzione dell’Ucraina, scrive la Neue Zürcher Zeitung. L’Unione europea e i paesi del G7 hanno congelato un patrimonio del valore di circa trecento miliardi di euro, di cui duecento si trovano nel territorio comunitario. La Commissione europea, in particolare, ha intenzione di usare da subito gli interessi riscossi dagli investimenti fatti grazie ai beni russi. Nel 2022 queste operazioni hanno permesso d’incassare 625 milioni di euro alla Euroclear, azienda belga che regola le transazioni in titoli nazionali e internazionali, e fornisce servizi a istituzioni finanziarie di più di novanta paesi.

Meno metalli da esportare

Da agosto la Cina applicherà limiti più severi all’esportazione del gallio e del germanio, due metalli impiegati nei semiconduttori e in altre tecnologie avanzate, s crive la Bbc. Il paese asiatico è il loro maggior produttore mondiale. L’annuncio è arrivato dopo che gli Stati Uniti hanno ristretto l’accesso della Cina ai processori avanzati.

L’inverno sarà duro

L’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) sostiene che i prezzi dell’energia potrebbero registrare un nuovo forte rincaro il prossimo inverno, costringendo i governi a intervenire ancora una volta per ridurre il peso delle bollette sul bilancio delle famiglie, scrive il Guardian. Secondo Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Iea, i rincari potrebbero essere provocati da un rapido miglioramento dell’economia cinese e da un inverno particolarmente rigido. Dopo un primo rimbalzo successivo alla fine delle restrizioni per il covid-19, in realtà, la Cina ha registrato dati deludenti, ma attualmente, spiega Bloomberg, è il paese che più di tutti sta sottoscrivendo contratti a lungo termine per la fornitura di gas naturale.

Altro da questo numero
1519 - 7 luglio 2023
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.