11 febbraio 2015 17:44

Human rights watch ha pubblicato un rapporto in cui accusa i soldati sudanesi di aver stuprato circa 221 donne nella regione del Darfur tra il 30 ottobre e il 1 novembre del 2014. L’organizzazione ha raccolto testimonianze da 15 vittime e altre 24 persone, che hanno confermato lo stupro di massa avvenuto nella città di Tabit.

Il portavoce dell’esercito sudanese Alswarmi Khalid ha negato le accuse e ha affermato che si tratta di un “tentativo di mettere pressione sul governo per il mantenimento della missione di peacekeeping dell’Unione africana e dell’Onu nel Darfur”.

Secondo le Nazioni Unite lo stupro è un’arma di guerra comune nel Darfur. Per Aisha Elbasri, ex portavoce della missione dell’Onu nel paese, i funzionari delle Nazioni Unite hanno sistematicamente omesso di riportare gli attacchi contro i civili da parte dell’esercito sudanese, così come episodi di stupro.

Il governo del Sudan ha negato i fatti di Talit. Reuters

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