04 aprile 2015 10:42

I jihadisti del gruppo somalo Al Shabaab hanno minacciato il Kenya di una “lunga e terribile guerra” e di un “nuovo bagno di sangue”, due giorni dopo aver condotto un attacco al campus universitario di Garissa, nell’est del paese, che ha provocato 148 morti, in gran parte studenti.

Nel comunicato, la cui autenticità è stata confermata da un portavoce del gruppo, i jihadisti spiegano di aver separato i musulmani dai cristiani durante l’attacco al campus e di aver permesso ai primi di scappare per uccidere i secondi. L’attentato, spiega ancora il comunicato, è una ritorsione per le “atrocità” commesse dalle autorità keniane contro i musulmani nel sud della Somalia dall’inizio dell’intervento militare contro i jihadisti nel 2011. Il commando entrato in azione a Garissa aveva l’obiettivo di “vendicare la morte di decine di migliaia di musulmani uccisi dalle forze di sicurezza keniane”.

Al Shabaab ha minacciato di colpire di nuovo “scuole, università, luoghi di lavoro e perfino le vostre case” per punire il Kenya di avere eletto il governo attuale e di lasciarlo condurre “politiche repressive senza protestare”. Afp

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