25 maggio 2015 08:19
La candidata di Ahora Barcelona (Podemos), Ada Colau, dopo la vittoria. (Emilio Morenatti, Ap/Ansa)

Nelle elezioni amministrative spagnole di domenica 24 maggio i movimenti Podemos e Ciudadanos hanno guadagnato molti seggi a scapito dei partiti tradizionali come il Partito popolare e il Partito socialista.

Nel complesso il Partito popolare, che ha vinto le elezioni politiche nel 2011, è ancora il primo partito spagnolo, ma con il 27 per cento dei voti. Dal 2011 il partito del premier Mariano Rajoy ha perso il 40 per cento dei consensi. Il secondo partito è il Partito socialista con il 25 per cento dei voti. Se si considerano i risultati nelle cinque città più importanti del paese (Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia e Málaga), il Partito popolare potrà governare solo a Málaga, dove dovrà chiedere l’appoggio di Ciudadanos. I risultati nelle città più grandi.

Madrid. Dopo vent’anni di governo popolare, nella capitale ha vinto la candidata del Pp Esperanza Aguirre, ma la sindaca non ha la maggioranza del consiglio comunale perché i popolari hanno solo 21 seggi. Ahora Madrid, la coalizione nella quale è confluito Podemos, ha preso 20 seggi e potrebbe governare se si alleasse con il Partito socialista che ha preso 9 seggi. In questo caso la sindaca sarebbe Manuela Carmena. Ciudadanos ha guadagnato 7 seggi ed è diventata la quarta forza politica della città.

Barcellona. La candidata di Podemos, Ada Colau, ha vinto nella capitale catalana, sconfiggendo anche il candidato autonomista. Colau, che ha conquistato 11 seggi, ha condotto la sua campagna elettorale impegnandosi a risolvere il problema abitativo, la disoccupazione e a fermare gli sfratti. Il grande sconfitto di Barcellona è il Partito socialista che è passato da seconda a quinta forza della città (da 11 a 4 seggi). Il partito autonomista CiU (10 seggi) ha perso cinque seggi. Il movimento Ciudadanos ne ha presi cinque, il Partito popolare tre. “È stata la battaglia di Davide contro Golia”, ha detto commentando la vittoria Ada Colau, assicurando che “non ci saranno più cittadini di serie B”.

Valencia. Il Partito popolare ha ottenuto più voti però ha perso metà dei suoi seggi (passa da 20 a dieci consiglieri). Ciudadanos ha conquistato sei seggi. Il Partito socialista, che era la seconda forza politica, diventa il quarto partito con quattro seggi. Valencia En Común, la lista in cui è confluito Podemos, ha preso tre seggi.

Siviglia. Il sindaco uscente del Partito popolare, Juan Ignacio Zoido, perde la maggioranza assoluta del consiglio comunale. Il Partito socialista conserva i suoi undici seggi, ma gli manca un seggio per ottenere la maggioranza. Potrebbe formare una giunta con Participa Sevilla (tre seggi).

Málaga. Il Partito popolare è ancora la forza politica più votata della città (13 seggi), ma ha ottenuto il suo peggior risultato dal 1991 e ha perso sei seggi e la maggioranza assoluta. Il Partito socialista conserva i suoi nove seggi. Entrano nel consiglio comunale per la prima volta Podemos con la lista Málaga Ahora (quattro seggi) e Ciudadanos (tre seggi). Il Pp potrebbe governare con un accordo con Ciudadanos.

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