02 luglio 2015 07:13

Grecia. I ministri delle finanze dell’eurozona hanno rifiutato di tornare al tavolo delle trattative con Atene prima del referendum fissato per domenica 5 luglio. Nella consultazione i greci dovranno esprimersi sul piano di aiuti e riforme proposto dai creditori internazionali il 26 giugno. Ieri il premier greco Alexis Tsipras, in un discorso alla tv pubblica greca Ert, ha confermato la volontà di continuare le trattative e ha invitato i greci a votare no al referendum.

Egitto. L’esercito egiziano continuerà l’offensiva nella penisola del Sinai, dopo che gli scontri con milizie jihadiste legate al gruppo Stato islamico hanno provocato la morte di almeno cento persone. Lo rivelano fonti militari, spiegando che il conflitto continuerà fino a quando tutte le “concentrazioni terroristiche” nel paese non saranno sgominate. Nella giornata di ieri una serie di attacchi dei jihadisti ha colpito il nord della provincia del Sinai e in un raid al Cairo le forze di sicurezza egiziane hanno ucciso nove persone, tra cui un ex deputato. Le vittime, secondo fonti governative, erano legate all’organizzazione dei Fratelli musulmani, fuori legge in Egitto dal settembre del 2013.

India. Il ministro dell’ambiente indiano Prakash Javadekar ha annunciato che New Delhi non darà una data di inizio per il programma di riduzione di emissioni di anidride carbonica. L’India presenterà comunque alle Nazioni Unite un piano per la riduzione delle emissioni. Dopo Cina e Stati Uniti, l’India è il terzo paese al mondo per emissioni di anidride carbonica.

Corea del Sud. Un nuovo caso di contagio da Sindrome respiratoria acuta mediorientale (mers) è stato confermato dalle autorità sanitarie di Seoul. Si tratta di un’infermiera di 24 anni del Samsung medical center, un centro ospedaliero della capitale sudcoreana. La donna avrebbe contratto il coronavirus lavorando a contatto con gli 88 pazienti ricoverati nell’ospedale per la malattia. L’ultimo caso di mers era stato identificato il 27 giugno scorso. Il bilancio delle vittime dall’inizio del contagio è fermo a 33 persone. Le autorità sudcoreane dichiareranno la fine della crisi sanitaria al termine di luglio se nell’arco delle prossime quattro settimane non ci saranno nuovi casi.

Iran. Secondo un rapporto dell’Onu, le riserve iraniane di uranio a basso arricchimento, usato comunemente nei reattori nucleari a scopo civile, sono scese al di sotto del livello massimo stabilito da un accordo provvisorio con le potenze mondiali nel 2013. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha rilevato che le riserve sarebbero sotto la soglia dei 7.650 chilogrammi fissata nel novembre 2013. La notizia arriva mentre sono in corso a Vienna i negoziati tra Iran, Germania e i cinque membri permanenti del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it