22 settembre 2015 20:05

I ministri dell’interno dell’Unione europea hanno adottato, oggi a Bruxelles, la decisione del Consiglio che obbliga gli stati membri ad accogliere tra tutti 120mila richiedenti asilo arrivati in Italia e Grecia. L’Ungheria non partecipa al piano di ridistribuzione e non riceverà nuovi migranti. La decisione è stata adottata a maggioranza qualificata, non all’unanimità, perché Romania, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria hanno votato contro e la Finlandia si è astenuta. La Polonia, inizialmente contraria, alla fine si è espressa a favore della misura.

Il nuovo piano di accoglienza dei richiedenti asilo tra i paesi dell’Unione europea

La ripartizione dei rifugiati fra gli Stati membri sarà questa volta obbligatoria e non più volontaria come per la prima misura simile, in relazione a 40mila rifugiati, che era stata adottata definitivamente il 14 settembre scorso. La quota di migranti che ogni paese dovrà ospitare è proporzionale alla popolazione, al pil, al tasso di disoccupazione e al numero di rifugiati già ospitati.

I governi nazionali potranno chiedere una deroga per l’accoglienza dei profughi assegnati. Ma questa deroga potrà durare al massimo un anno, dovrà essere motivata da circostanze eccezionali, come un afflusso massiccio e improvviso di migranti o un disastro naturale, e non potrà comunque riguardare più del 30 per cento della quota prevista per il paese in questione. È caduta, invece, la proposta di sanzionare economicamente i paesi che non dovessero rispettare, anche temporaneamente, i loro obblighi.

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