11 settembre 2012 12:00

Qual è la regola d’oro per insegnare la disciplina ai bambini? – Alex

La tua domanda mi è apparsa sul telefonino mentre davo la pappa a mio figlio. In particolare, è arrivata nell’intervallo tra l’orchestra dei mestoli e l’esibizione della zucchina Evita. Dopo aver svezzato due gemelle pensavo di aver acquisito una certa abilità, e invece mi è capitato un bambino che non mangia. Così ogni giorno improvviso piccoli cabaret da cucina, infrangendo allegramente il primo comandamento della nostra pediatra: “Niente spettacolini durante i pasti”.

Per fortuna c’è chi sta peggio, me ne sono accorto passando le vacanze con gli amici Lorenza e Vincenzo. Le loro gemelle di quattro anni hanno ancora il ciuccio, mettono e tolgono il pannolino a loro piacimento, non si addormentano senza un biberon di camomilla e dormono con i genitori. Secondo il manuale di pedagogia, Lorenza e Vincenzo dovrebbero essere arrestati dai servizi sociali. Eppure sono evidentemente una delle famiglie più allegre, affettuose e appiccicose che conosca.

Per i loro disastri pedagogici, e per i miei superbi spettacoli di zucchine, vale una regola che ho imparato dalla maestra americana delle mie figlie: “Whatever works for their family”, basta che vada bene per loro. Perché di regole d’oro per crescere i bambini ne esistono a centinaia, ma poi ogni famiglia decide quali ignorare. L’importante è che lo faccia allegramente.

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