20 marzo 2015 13:08

Perché noi poveri genitori di un figlio solo dobbiamo subire la quotidiana tortura di sentirci chiedere “e a quando il secondo”?–Lina

Tu non puoi saperlo, ma anche i poveri genitori con cinque figli subiscono la stessa tortura. “Non siamo un circo”, scrive la blogger americana Melissa Charles, madre di cinque bambini, “perché se fosse così saremmo molto più ricchi. Quindi smettetela di fissarci, indicarci e contarci a voce alta”. Tra le domande a cui i genitori con molti figli devono rispondere ci sono “come riuscite a coprire la spese?”, “siete molto religiosi?”, “state cercando di battere la famiglia Bradford?”. E poi la peggiore di tutte: “Ma li avete voluti tutti?”. “Mi sfugge proprio come le nostre scelte riproduttive possano riguardare qualcun altro al di fuori di me e mio marito”, scrive Melissa Charles. “Tanto se dico che non erano tutti programmati passo per scema e se dico che lo erano passo per pazza”.

Da quando l’essere umano ha smesso di riprodursi in modo automatico e ha cominciato a fare scelte di pianificazione familiare, sembra che ognuno si senta in diritto di dirti quanti figli avere o non avere, cosa fare delle tue gravidanze indesiderate, a quali tecniche di fecondazione assistita tu abbia il diritto di accedere. Non siete solo voi genitori di un figlio a subire questa tortura, ma tutti i genitori e gli aspiranti tali. E sarebbe ora che ci mettessimo in testa che le scelte riproduttive degli altri non sono affari nostri.

Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2015 a pagina 16 di Internazionale, con il titolo “Domande indiscrete”. Compra questo numero | Abbonati

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