28 ottobre 2016 12:41

Mi sono separato e tra un mese divorzio, ma il senso di colpa, verso le mie figlie soprattutto, non mi abbandona: quella che potrebbe essere una rinascita è una quotidiana lotta per la sopravvivenza. Si stava meglio quando si stava
peggio? –R.

Cerca per un attimo di ignorare il fracasso delle emozioni, del dolore, della delusione e dei sensi di colpa che ti bombarda le orecchie e ascolta bene quello che ti dico: sei un buon padre. Lo dico senza conoscerti, ma non per questo con meno convinzione: se in uno dei momenti più pesanti della tua vita ti preoccupi soprattutto per le tue figlie, sei un buon padre, punto e basta. Negli ultimi anni ho visto genitori che usavano i loro figli come arma per punirsi a vicenda, ho visto un padre e una madre rifiutare entrambi la custodia, ho visto due mamme che in fase di divorzio si sono tenute ognuna un figlio, separando due fratelli. E ho visto anche chi, per mancanza di coraggio o anche solo di possibilità economiche, ha tenuto insieme un matrimonio di facciata. Tu, invece, sembri aver mantenuto la rotta dei sentimenti veri.

I divorzi felici non esistono, ma una separazione che possa dare vita a un equilibrio più felice per tutta la famiglia esiste eccome. Solo che ci vuole del tempo, perché prima di rinascere bisogna sopravvivere, che è proprio quello che stai facendo tu. Vai avanti così: se il tempo con le tue bambine è diminuito, fai in modo che sia di qualità. Continua a essere un buon padre, e tra un po’ starete tutti molto meglio di quando stavate peggio.

Questa rubrica è stata pubblicata il 28 ottobre 2016 a pagina 12 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati

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