31 luglio 2015 12:14

Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un articolo di Chibundu Onuzo, scrittrice nigeriana poco più che ventenne. Si intitolava “Vogliamo quello che volete voi” e a un certo punto diceva:

“Per secoli è stato un fatto normale della vita: se non ti piace il luogo dove vivi, se non ti piacciono i tuoi vicini, se ti sei annoiato della tua piccola città e sogni disperatamente un’avventura, se desideri l’oro di Eldorado, il tè della Cina, le spezie dell’India o gli esseri umani dell’Africa occidentale, se non hai mai voluto fare altro che scoprire le sorgenti del Nilo, prepari lo zaino e ti metti in cammino verso l’ignoto”.

Sono tante le ragioni per cui si viaggia, e non c’è un viaggio uguale all’altro. Si viaggia per sfuggire a una guerra, per cercare lavoro, per sconforto. Si viaggia per turismo e per piacere, per insoddisfazione, per ragioni familiari. Si viaggia da soli e in compagnia, in gruppo, organizzati o improvvisando. Si viaggia con il corpo o con la fantasia. Ci sono i viaggi religiosi (i pellegrinaggi) e quelli culturali. C’è chi viaggia per scoprire, per capire, per incontrare e chi per conquistare. C’è chi viaggia per ritrovare: posti, amici, parenti. Chi viaggia nello spazio, chi nella mente, chi nel tempo. Ci sono i viaggi di studio, quelli per imparare e quelli per distrarsi. Ma per quanto possano essere diversi i modi di farlo, tutti in fondo viaggiamo per un motivo: stare meglio. Migliorare, seppure impercettibilmente, la nostra condizione iniziale, di partenza.

Benvenuti nel numero dei viaggi. Internazionale va in vacanza. Sarà di nuovo regolarmente in edicola il 21 agosto. Il sito, invece, sarà sempre aggiornato, e sugli smartphone si vede benissimo.

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