Barili bomba ad Aleppo, più di 70 morti

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, l’esercito siriano ha lanciato barili bomba ad Aleppo e ad Al Bab uccidendo almeno 75 persone. I barili bomba sono vietati dal diritto internazionale

Dopo l’esplosione
Sale a 75 il numero dei morti nei bombardamenti ad Aleppo

Sale a 75 il numero dei morti causati dall’esplosione di barili bomba ad Aleppo, in Siria. Secondo fonti mediche e quanto riportato dall’ong vicina ai ribelli siriani, l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i barili bomba sarebbero stati sganciati in due diversi episodi dagli elicotteri dell’esercito siriano. I barili bomba sono contenitori pieni di esplosivo, proiettili, ferraglia, chiodi e combustibili lanciati da elicotteri, che producono effetti devastanti. Secondo alcuni testimoni il regime siriano ha fatto ampio uso di queste armi, ma Bashar al Assad lo ha sempre negato. L’uso dei barili bomba è vietato dal diritto internazionale.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un barile bomba ha colpito un quartiere controllato dai ribelli ad Aleppo, uccidendo almeno venti persone. Mentre in un secondo attacco contro un mercato nella città di Al Bab, a quaranta chilometri da Aleppo, sarebbero morte almeno 55 persone. Al Bab è controllata dal gruppo jihadista Stato islamico.

Barili bomba ad Aleppo, in Siria, 45 morti

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, decine di barili bomba sono esplosi ad Aleppo in Siria causando numerosi morti. “Almeno 45 persone sono morte e decine sono rimaste ferite quando gli elicotteri dell’esercito siriano hanno lanciato barili bomba sulla città di Al Bab e sui quartieri orientali di Aleppo”, ha dichiarato l’ong siriana che ha sede a Londra.

Al Bab, una città a 40 chilometri da Aleppo, è considerata una roccaforte del gruppo Stato islamico, mentre i quartieri orientali di Aleppo sono controllati da gruppi di ribelli in guerra contro l’esercito di Bashar al Assad. I pesanti bombardamenti di oggi sono una conseguenza dell’avanzata del gruppo Stato islamico e di altri gruppi di ribelli nella provincia settentrionale di Idlib, dove l’esercito siriano è in ritirata. Una coalizione di ribelli di cui fa parte anche il Fronte al nusra ha conquistato la città di Ariha, il 28 maggio, uccidendo molti soldati lealisti e costringendo l’esercito alla ritirata.

Con la presa di Ariha quasi tutta la provincia al confine con la Turchia è controllata dai ribelli e questa conquista apre la strada al controllo della provincia costiera di Latakia, territorio strategico ancora controllato dall’esercito leale ad Assad.

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