I giudici sudafricani ordinano l’arresto di Omar al Bashir, che però ha già lasciato il paese

Il leader sudanese si trovava a Johannesburg dal 14 giugno per partecipare a un summit dell’Unione africana. La Corte penale internazionale (Cpi) aveva chiesto al governo sudafricano di arrestarlo e l’alta corte di Pretoria aveva preso tempo per valutare la richiesta

Il presidente del Sudan Omar al Bashir è arrivato nella capitale Khartoum in volo dal Sudafrica. Reuters

Il presidente del Sudan Omar al Bashir è arrivato nella capitale Khartoum in volo dal Sudafrica. Reuters

L’alta corte sudafricana ordina l’arresto di Omar al Bashir

I giudici dell’alta corte sudafricana hanno ordinato l’arresto del presidente del Sudan Omar al Bashir. Il verdetto è stato emesso qualche ora dopo la partenza di Bashir dall’aeroporto di Johannesburg, in violazione del precedente ordine di un tribunale sudafricano che impediva al presidente sudanese di lasciare il paese. I giudici si sono detti amareggiati dal fatto che le autorità non hanno rispettato l’ordine di trattenere Bashir in Sudafrica.

La Corte penale internazionale (Cpi) aveva chiesto al Sudafrica di arrestare il presidente del Sudan, arrivato nel paese per partecipare a un summit dell’Unione africana. Bashir è accusato di crimini contro l’umanità, crimini di guerra e genocidio per il conflitto in Darfur. L’alta corte di Pretoria aveva preso del tempo per valutare la richiesta. Il Sudafrica ha sottoscritto nel 1998 lo Statuto di Roma che ha istituito la Cpi.

Il presidente sudanese Omar al Bashir ha lasciato il Sudafrica

Il governo del Sudan ha confermato che il presidente Omar al Bashir ha lasciato il Sudafrica ed è rientrato nel suo paese. L’aereo presidenziale era decollato da Johannesburg questa mattina, ma la presenza a bordo del capo di stato sudanese non era stata confermata.

Omar al Bashir era andato in Sudafrica il 14 giugno per partecipare a un vertice dell’Unione africana. La Corte penale internazionale (Cpi) aveva chiesto al Sudafrica di arrestarlo ed era in atto la valutazione della richiesta da parte dell’alta corte di Pretoria. Nel frattempo un tribunale sudafricano aveva ordinato ad Al Bashir di non lasciare il paese fino alla pubblicazione del verdetto. All’arrivo di Bashir in Sudan si terrà una conferenza stampa.

La Cpi ha emesso due mandati di arresto internazionali nei confronti di Omar al Bashir, nel 2009 e nel 2010, per crimini contro l’umanità, crimini di guerra e genocidio, commessi durante il conflitto nella regione del Darfur.

La Corte penale internazionale chiede al Sudafrica di arrestare Omar al Bashir

La Corte penale internazionale (Cpi) ha esortato il Sudafrica ad arrestare il presidente del Sudan, Omar al Bashir, che si trova nel paese per partecipare a un summit dell’Unione africana. La giustizia sudafricana ha vietato a Bashir di lasciare il paese finché non si sarà pronunciata sulla richiesta di arresto. Il verdetto dovrà essere emesso nel corso della giornata.

Nel 2009 la Cpi ha emesso un mandato di arresto internazionale nei confronti di Bashir, 71 anni, accusato di crimini contro l’umanità e genocidio per il conflitto nella regione del Darfur. Il presidente, al potere in Sudan dal 1989 e rieletto con il 94 per cento dei voti alle elezioni dello scorso aprile, ha respinto ogni accusa.

Il mandato di arresto gli impedisce di compiere viaggi fuori dal continente, ma Bashir ha visitato spesso paesi amici in Africa e in Medio Oriente. È arrivato a Johannesburg per partecipare a un summit dell’Unione africana (Ua), che si concentrerà in particolare sulla crisi politica in Burundi, ed è stato calorosamente accolto dalle autorità sudafricane. In altre occasioni l’Ua si è rifiutata di collaborare con la Corte penale internazionale, che accusa di pregiudizi nei confronti dei leader africani.

Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.