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La fila per un evento del festival, 2 ottobre. (Francesco Alesi)
“Raccontare lungo i bordi” al teatro Comunale, 2 ottobre. Nella foto: il fumettista Zerocalcare, la scrittrice Djarah Kan e Claudio Rossi Marcelli, giornalista di Internazionale. (Francesco Alesi)
Wafa Mustafa, giornalista siriana. (Francesca Leonardi)
A pranzo con il meteorologo Federico Grazzini e Giulia Testa, giornalista di Internazionale, 1 ottobre. (Francesco Alesi)
“Imperialismo alla russa” al teatro Comunale, 30 settembre. Nella foto: la giornalista ucraina Nataliya Gumenyuk, il giornalista russo Tikhon Dzyadko, l’accademica ucraina Victoria Vdovychenko e il giornalista di Internazionale Andrea Pipino. (Francesco Alesi)
Alice Quattrocchi, attivista e portavoce di Fridays for future di Catania. (Francesca Leonardi)
Lo spettacolo #senzagiridiboa nel cortile del Castello, 1 ottobre. (Francesco Alesi)
La visita guidata all’installazione “Lontani da casa” di Medici senza frontiere, in piazza Trento e Trieste, 1 ottobre. (Francesco Alesi)
L’incontro “Le città visibili” al cinema Apollo, 30 settembre. Nella foto: l’architetta e urbanista Lorenza Baroncelli e il cantautore Eugenio Cesaro. (Francesco Alesi)
Sam Ndlovu, poeta e attivista zimbabweano. (Francesca Leonardi)
Il pubblico dell’incontro “Comunicazioni urgenti” al cinema Apollo, 1 ottobre. (Francesco Alesi)
“Noi non torniamo indietro” al cinema Apollo, 1 ottobre. Nella foto, la giornalista Giulia Siviero. (Francesco Alesi)
Il laboratorio di Internazionale kids “Che composizione” alla biblioteca Casa Niccolini, 2 ottobre. (Francesco Alesi)
Isabella Borrelli, attivista transfemminista. (Francesca Leonardi)
“Sotto a chi tocca” nel cortile del Castello, 30 settembre. Nella foto: i giornalisti Eric Jozsef, Silvia Sciorilli Borrelli, David Broder e Jacopo Zanchini. (Francesco Alesi)
La cabina di regia del teatro Comunale durante l’incontro “Abbiamo un sogno”, 2 ottobre. Negli schermi, l’attore e attivista lgbt+ Pietro Turano. (Francesco Alesi)
La fumettista ZUZU. (Francesca Leonardi)
“Cuore matto” al teatro Comunale, 30 settembre. Nella foto, la filosofa argentina Tamara Tenenbaum. (Francesco Alesi)
Il pubblico dell’incontro “La città giusta” nel cortile del Castello, 1 ottobre. (Francesco Alesi)
“Bersagli umani” al teatro Comunale, 1 ottobre. Nella foto, le giornaliste Francesca Mannocchi e Francesca Paci. (Francesco Alesi)
Carlos Manuel Álvarez, giornalista e scrittore cubano. (Francesca Leonardi)
“Iran, la terra della fantasia” al cinema Apollo, 2 ottobre. Nella foto: Mohammad Tolouei, Mozhde Nourmohammadi, Bita Malakuti e Giacomo Longhi. (Francesca Leonardi)

Ritorno a Ferrara

Il 2 ottobre, sul palco del teatro Comunale, si è conclusa con Djarah Kan e Zerocalcare la sedicesima edizione del festival di Internazionale. Per tre giorni il mondo si è incontrato a Ferrara e gli spazi della città sono finalmente tornati a riempirsi dopo le restrizioni dovute alla pandemia. Il disegno di questa edizione era la bandiera della pace, scelta non casuale nell’anno in cui la guerra è tornata nel continente europeo.

L’invasione dell’Ucraina è stata al centro, direttamente o indirettamente, di molti dibattiti: la situazione sul campo, le ripercussioni sull’informazione e sulla cultura, la sparizione dall’orizzonte politico internazionale di altre zone di guerra, come il Medio Oriente, le nuove strategie dei paesi asiatici.

Ma a Ferrara si è parlato anche di Iran, della battaglia delle donne e di come esprimere solidarietà alla loro lotta, di cosa sta cambiando in America Latina, del futuro dell’Italia, di migranti, lavoro, relazioni amorose e diritti civili.
Più di 61mila presenze per seguire 110 incontri: dibattiti, proiezioni, audiodocumentari, mostre, workshop e laboratori, con più di duecento ospiti provenienti da trenta paesi. Parole e immagini che hanno coinvolto un pubblico di tutte le età.

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