27 aprile 2020 17:47

Boris Johnson è guarito, il Regno Unito no

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Il 27 aprile il premier britannico Boris Johnson è tornato al lavoro dopo tre settimane di assenza a causa del covid-19, che a un certo punto aveva fatto temere per la sua vita. Nella sua prima dichiarazione alla stampa, Johnson ha avvertito che il Regno Unito è ancora nella fase di “massimo rischio” per la pandemia e che non è ancora il momento di allentare le misure di isolamento adottate il 23 marzo, diversi giorni dopo la maggior parte degli altri paesi europei. Secondo molti questo ritardo è il principale motivo per cui il virus ha colpito così duramente il Regno Unito, provocando più di ventimila morti.

Johnson ha dichiarato che un allentamento delle misure non sarà valutato prima del 7 maggio e ha chiesto ai britannici di avere pazienza. Ma le critiche alla sua gestione si fanno sempre più intense, soprattutto per i ritardi nell’adeguamento del sistema sanitario. Il governo ha ammesso che l’obiettivo di effettuare centomila test al giorno entro la fine di aprile, su cui si basava la sua strategia per ridurre i contagi, non sarà rispettato a causa di problemi tecnici. Negli ultimi giorni la curva dei contagi sembra essersi stabilizzata, ma i nuovi casi sono ancora più di quattromila al giorno e non accennano a diminuire.

Nonostante l’emergenza, il ministro dell’ufficio di gabinetto Michael Gove ha dichiarato che il Regno Unito non chiederà un’estensione del periodo di transizione dopo l’uscita dall’Unione europea. Pochi giorni fa il capo negoziatore europeo Michel Barnier aveva avvisato che le trattative per un nuovo accordo sui rapporti tra Londra e l’Unione andavano a rilento, e che alla luce della pandemia sarebbe stato meglio darsi più tempo – un’opinione condivisa dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Gove si è invece detto convinto che i negoziati si concluderanno nei termini stabiliti. Il Regno Unito ha tempo fino al 30 giugno per chiedere una proroga fino a due anni, altrimenti il 31 dicembre tutti i suoi accordi commerciali e di cooperazione con l’Unione decadranno.

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