Due attiviste per i diritti lgbt sono state condannate a morte in Iran. L’ha reso noto il 4 settembre l’ong Hengaw organization for human rights, che denuncia le violazioni dei diritti umani commesse nelle zone curde nell’ovest dell’Iran. Un tribunale di Urmia ha ritenuto Zahra Seddiqi Hamedani, 31 anni, ed Elham Choubdar, 24, colpevoli di “diffondere corruzione”. Erano accusate di promuovere l’omosessualità e il cristianesimo, e di comunicare con mezzi d’informazione ostili alla Repubblica islamica. Secondo Human rights watch, Seddiqi Hamedani era stata arrestata nell’ottobre 2021 mentre cercava di scappare in Turchia. Radio Farda ricorda che l’omosessualità è illegale in Iran e le punizioni vanno dalla fustigazione alla pena di morte.

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Questo articolo è uscito sul numero 1477 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati