Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, negli anni novanta, in Russia c’è stata una grande fioritura di mezzi d’informazione liberi. Oggi quasi tutti sono stati chiusi o sono finiti sotto il controllo del Cremlino e dei suoi alleati. Una delle ultime testate indipendenti, il sito Meduza, è stata appena inclusa dal governo nella lista delle organizzazioni “indesiderabili”, e chiunque lo legga o diffonda i suoi contenuti in Russia rischia una condanna penale.
Meduza ha raccontato il passaggio del presidente Vladimir Putin dall’autoritarismo morbido alla dittatura. La testata è stata fondata in Lettonia nel 2014, dopo che la Russia aveva invaso il Donbass e annesso la Crimea, da un gruppo di giornalisti guidati da Galina Timčenko, che era stata appena allontanata dalla direzione del sito Lenta.ru dal suo nuovo proprietario oligarca. Nel 2021 il governo russo ha definito Meduza un “agente straniero” per ostacolarne l’attività, e dopo l’inizio della guerra in Ucraina, a febbraio del 2022, il sito è stato oscurato in patria. Ma Meduza non si è arresa, e oggi è la principale fonte d’informazione indipendente in russo sulla Russia. Lavorando da Riga, ha messo le sue finanze e le sue attività al di fuori del controllo russo. Ora il sito è completamente proibito in Russia, in base a una legge del 2015 che permette di definire “non gradita” qualsiasi organizzazione minacci “le basi dell’ordine costituzionale e la sicurezza della Federazione russa”. Meduza non ha più giornalisti nel paese, ma il provvedimento minaccia chiunque diffonda i sui contenuti o li pubblichi sui social network, lo finanzi o fornisca informazioni per interviste e analisi. “Abbiamo paura per i nostri lettori, per chi lavora con noi e per i nostri cari”, hanno commentato i giornalisti di Meduza. “Ma crediamo nella libertà d’espressione e in una Russia democratica. Non abbiamo il diritto di arrenderci”.
L’attacco contro Meduza dimostra fino a che punto Putin sia scivolato nel totalitarismo e nel desiderio di controllare ogni aspetto della società. Il Cremlino ha criminalizzato la libertà d’espressione, associazione e religione, e sta cercando di distruggere l’Ucraina come democrazia. La sopravvivenza di Meduza è fondamentale per tenere accesa almeno una luce sulla Russia. ◆ as
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1497 di Internazionale, a pagina 17. Compra questo numero | Abbonati