Secondo un recente sondaggio le donne sono circa il 50 per cento delle persone hikikomori (cioè che vivono recluse, senza contatti sociali, se non virtuali) con più di quarant’anni (il 45 per cento nella fascia dai 15 ai 39 anni, e il 52 per cento in quella oltre i quaranta). Questo dato smentisce l’idea che il problema riguardi soprattutto i maschi, scrive l’Asahi Shimbun. Alcune hikikomori hanno subìto violenza domestica o abusi sessuali, e molte affermano di sentirsi a disagio nel chiedere aiuto ai servizi di sostegno, perché sono gestiti prevalentemente da uomini. Proprio il fatto che in genere lo si ritiene un fenomeno maschile, spiega il quotidiano giapponese, è alla base della mancanza di misure di aiuto rivolte alle donne.

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Questo articolo è uscito sul numero 1510 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati