L’accordo trovato dal Pakistan con il Fondo monetario internazionale dopo mesi di trattative ha dato una scossa al mercato azionario del paese, ha rafforzato la rupia e ha dato alle riserve di valuta estera una rimpolpata di cui c’era molto bisogno, scrive il Nikkei Asia. Ma, per la debolezza strutturale, l’incertezza politica e i termini dell’accordo con l’Fmi, gli esperti avvertono che i tempi duri per il paese non sono finiti. La prima quota del prestito da tre miliardi di dollari, che evita al Pakistan il fallimento, arriverà a breve. Ma l’innalzamento delle tasse e un incremento del 45-50 per cento sul prezzo del gas, come chiesto dall’Fmi, annullerà la crescita dei salari, in un periodo in cui l’inflazione ha raggiunto tassi da record (il 38 per cento a maggio e il 29 per cento a giugno).

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Questo articolo è uscito sul numero 1519 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati