L’8 settembre lo zloty, la valuta polacca, ha perso il 3 per cento rispetto all’euro dopo che la banca centrale della Polonia ha annunciato un nuovo taglio al costo del denaro. La decisione non è piaciuta ai mercati, spiega il Financial Times, visto che nel paese l’inflazione è superiore al 10 per cento . “Una moneta più debole rischia di alimentare ulteriormente l’aumento dei prezzi, perché farà crescere il costo delle importazioni e allo stesso tempo stimolerà le esportazioni”. Il governatore della banca centrale, Adam Glapiński, ha giustificato la scelta con i timori legati al calo dell’economia tedesca, un mercato chiave per le esportazioni. Glapiński, inoltre, prevede un miglioramento dell’inflazione nei prossimi mesi.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1529 di Internazionale, a pagina 116. Compra questo numero | Abbonati