Nel 2021 in India si sono tolti la vita 13.089 studenti, una media di 36 al giorno e il 32,5 per cento in più rispetto al 2017, scrive Frontline. Anche se parte dei suicidi del 2021 può essere ricollegata secondo gli esperti agli effetti psicologici della pandemia, in India si concentra buona parte dei suicidi commessi da giovani. Secondo il centro nazionale per le politiche sulla salute mentale, metà di queste morti è legata a disturbi psichici mentre il resto avviene per altri fattori e in molti casi è frutto di gesti impulsivi. Il disagio dei ragazzi e delle ragazze ha cause diverse: la pressione scolastica, il bullismo, la discriminazione e le aspettative della società. Lakshmi Vijayakumar, fondatrice della prima linea telefonica per la prevenzione dei suicidi nel 1986, propose nel 2004 al governo del Tamil Nadu di dare la possibilità a chi non superava l’esame d’ingresso all’università di ripeterlo poco dopo, in modo da alleviare le pressioni. I suicidi riconducibili alla bocciatura all’esame sono passati da 407 nel 2004 a 102 nel 2021. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1532 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati