Si sono svolte dal 9 all’11 ottobre davanti alla corte suprema le udienze sul disegno di legge del governo che prevede di deportare in Ruanda i migranti arrivati irregolarmente nel Regno Unito. Nel giugno scorso la corte d’appello di Londra aveva dichiarato illegale il progetto perché, secondo due giudici, esiste un “rischio reale” che i richiedenti asilo rimandati nel loro paese d’origine siano sottoposti a persecuzioni. Il primo ministro Rishi Sunak ha quindi deciso di fare ricorso alla corte suprema. Il Guardian riporta la testimonianza di Raza Husain KC, rappresentante dei richiedenti asilo, che ha raccontato in aula le violazioni dei diritti umani che avvengono nel paese dell’Africa orientale. Ha detto che gli oppositori del governo rischiano la violenza della polizia e una “repressione assoluta”. Il Ruanda è un paese che “imprigiona, tortura e uccide” i suoi oppositori, compresi quelli che sono già fuggiti all’estero, ha ricordato Husain. Finora nessun migrante è stato espulso dal Regno Unito, anche per l’opposizione della Corte europea dei diritti umani. La decisione del tribunale londinese arriverà entro novembre.

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Questo articolo è uscito sul numero 1533 di Internazionale, a pagina 39. Compra questo numero | Abbonati