1. Killers of the flower moon
Firmato da Martin Scorsese, è un colossale adattamento dell’inchiesta condotta da David Grann (Gli assassini della terra rossa, Corbaccio) sulle violenze compiute dai bianchi per impossessarsi delle ricchezze petrolifere dei nativi osage. Scorsese interpreta la storia americana come un complotto criminale e la distilla in un dramma di misteri coniugali, inquietanti e carichi di significato quanto quelli di Eyes wide shut.

Killers of the flower moon (01 distribution)

2. Asteroid City
Wes Anderson presenta la sua visione romantica e in filigrana di una famiglia in lutto e di un’attrice solitaria nell’ambiente fantascientifico di una conferenza per giovani astronomi. E lo fa attingendo alla bizzarria degli anni cinquanta, un complesso di problemi nascosti alla luce del sole nei film e nella paranoia politica dell’epoca.

3. Barbie
L’irrefrenabile ispirazione, frivola ma di solidi princìpi, presente nel film di Greta Gerwig – una visione di sincera passione simboleggiata dal gioco dei bambini e dal potere progressista dell’immaginazione delle ragazze – è la prima vera manifestazione della sua arte e segna l’avvento di una nuova dimensione del cinema.

4. All dirt roads taste of salt
Raccontando mezzo secolo nella vita di una donna del Mississippi rurale, il film d’esordio di Raven Jackson unisce le memorie familiari e l’eredità storica a un melodramma romantico mozzafiato, con un audace controllo del tempo e un’estrema sensibilità.

5. Showing up
Partendo dalla modesta premessa di una scultrice che prepara i suoi lavori per una mostra lavorando nel frattempo in una scuola d’arte, Kelly Reichardt esplora i legami e i conflitti di una comunità coesa, il peso della famiglia e le proficue frustrazioni di una vita che sconfina nell’arte. Raramente le profondità dell’animo di un’artista sono state filmate in modo migliore.

6. Passages
In questo turbolento melodramma ambientato a Parigi – in cui un regista tedesco sposato con un uomo britannico s’innamora di una donna francese – lo statunitense Ira Sachs infonde fiumi di emozioni violentemente mescolate e produce un vertiginoso ed estatico senso di liberazione.

7. Civic
Nei venti minuti del cortometraggio di Dwayne LeBlanc si trovano stile ed esperienza in abbondanza per un lungometraggio. Il classico racconto del ritorno a casa di un ragazzo (fino a South Central Los Angeles) poggia su un coraggioso e originale senso della forma.

8. A thousand and one
L’esordio cinematografico di A.V. Rockwell racconta due decenni nella vita di una madre e di suo figlio ad Harlem, illustrando vividamente il fervore della vita di famiglia e la fragilità dei suoi legami nel contesto della pressione sulle comunità, di cui fanno parte l’attività persecutoria della polizia, la gentrificazione e il trauma del carcere.

A thousand and one (Sight Unseen)

9. Earth mama
Il debutto di Savanah Leaf racconta il dramma di una ragazza che cerca di riottenere l’affidamento dei suoi figli e di mantenere un legame con l’ultimo nato, regalando allo spettatore alcuni dei primi piani più espressivi realizzati in tempi recenti, insieme a un’analisi acuta degli ostacoli burocratici che una donna nera deve affrontare per tenere unita la famiglia.

10. Pinball: the man who saved the game
Per il loro primo film, Austin Bragg e sua sorella Meredith hanno drammatizzato uno straordinario capriccio della storia: la prolungata illegalità del flipper a New York e la sua legalizzazione, a metà degli anni settanta, grazie al lavoro di un giornalista che amava il gioco. Il film usa una complessa struttura narrativa per ricreare un’epoca in modo agrodolce e vibrante.

Pinball (MPI Original Films)

11. La meravigliosa storia di Henry Sugar; Il cigno; Il derattizzatore; Veleno
Con questo quartetto di cortometraggi adattati dalle opere di Roald Dahl, Wes Anderson inventa un nuovo genere di racconto cinematografico in cui i personaggi sono al contempo narratori e partecipanti all’azione, ritraendo le crudeltà del mondo di Dahl e quelle della vita in generale.

12. Menus-Plaisirs. Les Troisgros
A 93 anni, nel suo 44° documentario Frederick Wiseman segue una famiglia di chef proprietaria di tre lussuosi ristoranti nel centro della Francia. Grazie a riprese taglienti e a un montaggio ardito, Wiseman svela il peso della conoscenza (scientifica e culinaria), dell’esperienza (artigianale e amministrativa) e della passione (artistica e personale) sull’attività dei ristoranti, restituendo all’alta cucina un posto nel pantheon culturale.

13. Petite Solange
La storia di formazione di un’adolescente in una piccola città francese durante il divorzio dei genitori comprende una svolta melodrammatica e una grandiosità classica, grazie anche alla direzione composta e perspicace di Axelle Ropert.

14. Ferrari
A ottant’anni, Michael Mann firma il suo miglior film da decenni con questa biografia romantica e al contempo intrisa di morte, raccontando quando Enzo Ferrari, negli anni cinquanta, cercò di salvare la sua azienda vincendo un’importante gara automobilistica.

Ferrari (01 distribution)

15. Orlando, my political biography
Il primo film del filosofo Paul B. Preciado, un adattamento riflessivo e semidocumentaristico dell’Orlando di Virginia Woolf, coinvolge oltre venti attori trans o di genere non conforme nell’interpretazione del personaggio del titolo. Integrando le proprie riflessioni alla storia di Woolf, Preciado ne traspone il dramma nel presente e in un futuro visionario.

16. Walk up
Il prolifico regista sudcoreano Hong Sang-soo, lavorando con poche risorse e molta spontaneità, ci regala una delle sue storie più vaste – tra conflitti familiari, la frustrazione del fare cinema, la passione per l’arte, la confusione della gioventù e il peso dell’età – senza mai allontanarsi da un palazzo di Seoul.

17. Origin
Per raccontare la storia del saggio Caste: the origins of our discontents, scritto dalla giornalista Isabel Wilkerson, la regista Ava DuVernay mescola coraggiosamente i contorni della biografia con gli aspetti documentaristici delle ricerche svolte da Wilkerson.

18. Priscilla
La vita di Priscilla Presley, oscurata nell’adolescenza dalle attenzioni quasi ossessive di Elvis e in età adulta dalla sua assenza, viene presentata da Sofia Coppola come un’intensa metafora della sottomissione che la nostra cultura impone alle donne.

19. Il colore viola
Blitz Bazawule, regista del Ghana, nella sua seconda opera, si avvicina alla frenesia del musical di Broadway con stile e ispirazione, appoggiandosi alle performance accorate, esuberanti e impeccabili di un cast superbo.

20. Notre corps
Il documentario della francese Claire Simon, incentrato sul reparto di ginecologia di un ospedale parigino, esplora un’ampia gamma di problemi sanitari e legati al genere – tra cui l’aborto e la chirurgia di riassegnazione del sesso – ed esamina le invasive tortuosità della scienza medica, includendo la sua esperienza personale di ricovero per un cancro. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1542 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati