Il giornalista David Von Drehle ha scritto libri su Abraham Lincoln e John F. Kennedy. Nel suo nuovo bestseller, Il mondo di Charlie, l’opinionista del Washington Post si occupa di un personaggio molto più vicino a lui, un uomo che considerava un suo amico. Charles Herbert White era un anestesista in pensione, un veterano della seconda guerra mondiale e un grande narratore di storie che viveva accanto all’autore nei sobborghi di Kansas City. A cominciare dal 2007, quando i Von Drehle si erano trasferiti in quella zona, fino al 2014, quando White morì a 109 anni, i due avevano fatto lunghe chiacchierate nel piccolo tinello dell’anziano signore. Non cercavano di carpire il senso della vita e Von Drehle non registrava le loro conversazioni. Sicuramente all’inizio non aveva intenzione di immortalare le vicende del suo vicino di casa. L’autore era rimasto colpito dall’approccio stoico dell’amico su tutto, dall’educazione dei figli all’invecchiare. Dopo la morte di White Von Drehle ha cominciato a ragionare sulle cose che il suo amico aveva passato – due guerre mondiali, una pandemia e la grande depressione – e ha capito che ai suoi figli potrebbero capitare sfide simili in questo secolo tumultuoso. “Charlie ha vissuto a pieno una vita incredibilmente lunga”, scrive Von Drehle, “ma è un uomo comune che potresti incontrare per strada o in sala operatoria”. Charlie H. White era uno straordinario uomo qualunque.
Elisabeth Egan, The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1557 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati