Nel 2023 il 24 per cento dei portoghesi viveva con meno di 738 euro al mese. Si tratta di 2,5 milioni di persone, scrive il settimanale Expresso. Di questi, 1,7 milioni (il 16,6 per cento della popolazione) guadagnavano meno di 632 euro al mese, la soglia di povertà relativa del Portogallo. Sono alcuni dei dati emersi dall’inchiesta sulle condizioni di vita realizzata dall’istituto nazionale di statistica. Molte di queste persone sono lavoratori che ricevono il salario minimo di 820 euro lordi (730 euro al mese al netto dei contributi sociali). Grazie al bilancio per il 2025 approvato dal parlamento a novembre il salario minimo arriverà a 870 euro lordi. “È un buon aiuto”, commenta l’Expresso, “ma non basta”, perché il costo della vita è sempre più alto. L’aumento non potrà compensare l’inflazione e meno che mai i prezzi degli alloggi. Nel 2023, comunque, sono uscite dalla povertà relativa ventimila persone. Di certo un progresso, ma insufficiente, perché il governo vuole che i poveri non superino il 10 per cento della popolazione entro il 2030. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1593 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati