All’inizio di gennaio Reda Besharat, 8 anni, e suo cugino Hamza Besharat, 10 anni, sono stati uccisi da un drone israeliano nel villaggio di Tammun, in Cisgiordania. Il giorno dopo il padre di uno dei due bambini ha detto che suo figlio e suo nipote si stavano preparando per andare a scuola ed erano nel cortile di casa quando sono stati colpiti. Anche un altro cugino dei bambini, Adam Besharat, 23 anni, è stato ucciso. L’esercito ha aperto un’indagine che si può definire oltraggiosa: ha stabilito che il drone ha sparato perché “in base all’identificazione al momento dell’incidente era difficile stabilire che gli obiettivi fossero ragazzi”. Se un drone non è in grado di distinguere tra bambini e adulti, perché si usano i suoi rilevamenti per approvare un’uccisione? L’indagine è un esempio di come si negano le responsabilità.
Secondo l’esercito i bambini sono stati scambiati per adulti che avevano posizionato un ordigno esplosivo, ma nella zona non sono state trovate bombe dopo l’attacco. L’inchiesta ha inoltre rivelato che nessun militare nella catena di comando è intervenuto per evitare l’errore e ha concluso che sarebbe stato appropriato verificare ulteriormente l’identità dei bersagli. Un’inchiesta su un’azione irresponsabile con conseguenze così raccapriccianti dovrebbe concludersi con provvedimenti seri contro i colpevoli. In passato la polizia militare avviava automaticamente un’inchiesta dopo l’omicidio di palestinesi in Cisgiordania, ma ora la procedura standard è aprire un’indagine sugli “incidenti di combattimento” solo dopo aver sentito il parere della procura militare. Naturalmente gli eventi in Cisgiordania sono definiti sempre più spesso “incidenti di combattimento”.
Il 25 gennaio una bambina di due anni è stata uccisa dall’esercito vicino a Jenin. L’esercito ha dichiarato di aver sparato contro un palazzo dove, secondo l’intelligence, si nascondeva un cecchino. Nella casa della bambina, però, c’era solo la famiglia seduta a tavola. Appena hanno realizzato di aver ucciso una bambina, i soldati hanno soccorso la madre, ferita in modo lieve al braccio. L’esercito sta ancora indagando sull’incidente. Ma cosa può fare un’inchiesta per una bambina che è morta? Dopo il massacro di Gaza – dove sono morte decine di migliaia di persone, tra cui molti bambini – l’esercito israeliano non ha più freni neanche in Cisgiordania. Questa tendenza pericolosa va fermata subito. ◆ as
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1599 di Internazionale, a pagina 15. Compra questo numero | Abbonati