Cultura Libri
Streghe fraterne
272 pagine, 17,00 euro

Antoine Volodine ritorna con un trittico. La prima parte è occupata dall’interrogatorio di Eliane Schubert, che ripercorre l’avventura di una piccola compagnia teatrale itinerante, tenuta insieme da un ideale comune di giustizia e di uguaglianza, forgiata nella lotta e nei campi di un’epoca passata. La compagnia percorreva un territorio immenso e sconfinato, in una zona di freddo, rocce e laghi. Con voce misurata, Eliane racconta gli orrori subiti dagli attori, rapiti e poi decimati da una banda di briganti. Dopo prove inimmaginabili, lei è l’unica sopravvissuta che può testimoniare. Alla fine del suo racconto, le rimane il ricordo della magnificenza dei paesaggi ghiacciati, sprazzi di tenerezza, la compagnia di un piccolo ragno in una pozza di luce lunare e le “vociferazioni”, i “rigurgiti” finali della sua memoria. La seconda parte è composta da 343 di queste “vociferazioni” distribuite in 49 capitoli. Sono imprecazioni ispirate a Maria Soudaïeva, una sciamana siberiano-coreana dalla mente disturbata, che l’autore avrebbe conosciuto a Macao. Nella terza parte, Dura nox, sed nox, siamo immersi nello “spazio oscuro”, trascinati in una vertiginosa spirale narrativa che è simile ai sogni e alle allucinazioni. Composta da una sola frase di più di cento pagine, è un esercizio abbagliante di composizione musicale che segue le metamorfosi e i misfatti di un personaggio fiabesco: un padre incestuoso, assassino, antropofago, stupratore, maligno, dotato di mille vite, capace di riemergere da un esilio di dodici volte dodicimila anni. Un potente ciclo romanzesco attraversato da un respiro cosmico unico. Isabelle Rüf, Le Temps

Il battito fantasma
144 pagine, 17,00 euro

Infermiera in un ospedale pediatrico, Laura oscilla tra gli alti emotivi e i bassi snervanti della medicina d’urgenza, sopravvivendo grazie alla caffeina e al senso del dovere. Lei e i suoi colleghi si dedicano alla salute altrui a spese del proprio benessere. In un breve romanzo di autofiction, Glass – lei stessa infermiera pediatrica a Londra – parla dei fardelli di cui devono farsi carico i primi soccorritori e una popolazione sempre più malata. Incaricati di sopprimere le proprie emozioni mentre sono in servizio, gli infermieri e i medici combattono per esprimerle nelle loro case; quando un bambino muore, devono fingersi forti per poi piangere in privato. Devono rallentare la marcia della morte fino all’ultimo momento possibile, e a quel punto si trasformano bruscamente da guaritori a consolatori. Sono potenti guaritori, e subito dopo testimoni impotenti. Nel racconto di Laura, l’assistenza sanitaria è una procedura meccanica, fatta di movimenti e calcoli precisi eseguiti giorno dopo giorno e anno dopo anno. Se la routine e il rigore del lavoro ne attenuano la pressione emotiva, contribuiscono anche a un’inesorabile, profonda spossatezza che s’infiltra nella vita personale degli operatori. Laura e i suoi colleghi tendono a trascurare l’usura emotiva, con effetti catastrofici. Il battito fantasma è un monumento alla categoria silenziosa dei primi soccorritori. Un tributo alla fragilità e anche alla resistenza. Pete Tosiello, **
**The Washington Post

Indipendenza
416 pagine, 19,00 euro

In Terra alta _Javier Cercas aveva creato Melchor Marín, un detective timido e delicato che sa ricorrere alla violenza ma senza impulsività. Con _Indipendenza, Marín entra a pieno titolo nella galleria dei grandi personaggi del noir. Anche se è lui al centro della scena, ad animare il romanzo è il meticoloso ingranaggio della trama. La molla è l’estorsione subita dalla sindaca di Barcellona per un video hard. Melchor è incaricato del caso da Blai, suo ex capo e ora ispettore. Il ricatto ha luogo nel 2025. Questa manovra anticipatrice è essenziale, perché crea l’illusione di un futuro da cui osservare il presente con una certa distanza e permette, attraverso un caso immaginario, di giudicare la Catalogna reale scossa dal movimento indipendentista. Il processo chiama in causa i rappresentanti della società ricca e potente, i figli di papà, abituati ad agire impunemente come padroni naturali della Catalogna. Il trattamento riservato da Cercas a questi personaggi è spietato: depravati fino alla nausea, cinici, corrotti, manipolatori della vita altrui dall’alto dei loro privilegi sociali ed economici, difensori della vera indipendenza, quella della loro classe. Domingo Ródenas de Moya, El Periódico

L’invenzione dei corpi
300 pagine, 17,00 euro

Alvaro, giovane programmatore messicano di talento, ha una sola ossessione: fuggire dal suo paese. Arriva a Los Angeles e finisce a lavorare per un nuovo magnate della tecnologia che gli offre un favoloso contratto. Solo che il miliardario non è interessato alla sua mente ma al suo corpo. Alvaro diventa la cavia di lusso per un laboratorio che vuole usare le sue cellule staminali per ricreare un corpo umano. Questo romanzo è un’immersione realistica e mozzafiato nei misteri della Silicon valley, dove si sta fomentando la rivoluzione transumanista che vuole riprodurre la specie umana, liberare il suo potenziale cerebrale, purificare il suo genoma dalle imperfezioni e rendere l’uomo un angelo collegato a tutto. La storia si sposta da uno spazio all’altro, nel tempo di un paragrafo, di un capitolo o di un dialogo. Germania, Parigi, Hong Kong, nel 2012, nel 1940, negli anni settanta, ottanta, novanta. Ma siamo sempre a Los Angeles. L’autore entra nel sogno folle dei protagonisti dell’avventura transumanista. E sono personaggi terribilmente, magnificamente umani. Astrid **
**De Larminat, Le Figaro

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1408 - 7 maggio 2021
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