Cultura Schermi
Il concorso
Keira Knightley, Gugu Mbatha-Raw, Jessie Buckley
Regno Unito / Francia 2020, 106’. A noleggio
Il concorso (dr)

Il 20 novembre 1970, alla Royal Albert hall di Londra, il concorso di Miss mondo fu interrotto dall’intervento di alcune attiviste che chiedevano la fine di quello che vedevano come un circo perverso che riduceva la donna a un oggetto. Il film di Philippa Lowthorpe ricostruisce quell’evento dal punto di vista di due attiviste, Sally Alexander e Jo Robinson (interpretate rispettivamente da Keira Knightley e Jessie Buckley), una decisa a rivoluzionare il sistema dall’interno, l’altra pronta a distruggerlo a colpi di piccone. Da sole forniscono una rappresentazione pop del femminismo, fatta di icone, slogan e magliette. Ma un terzo personaggio rende le cose più complesse: Jennifer Hosten (Gugu Mbatha-Raw), la concorrente di Grenada che, vincendo, diventerebbe la prima Miss mondo nera e permetterebbe a molte bambine che le somigliano di vedersi in modo diverso. È facile per le due attiviste denunciare il “mercato di bestiame” del concorso, ma in quel modo chiedono anche a Hosten di voltare le spalle a qualcosa che era sempre stato fuori dalla sua portata. Il concorso ha il merito di rispolverare questi temi complessi, ma i suoi autori, forse troppo distratti dai facili obiettivi del sessismo vintage, non osano affrontarli in modo diretto. Clarisse Loughrey, Independent

Ma Rainey’s black bottom
Olivia Spencer, Chadwick Boseman
Stati Uniti 2020, 94’. Netflix

Il blues è un genere musicale ma anche una vibrazione, una sorta d’incanto trascinante, luccicante e un po’ sporco, impossibile da fingere. Interpretando la nota artista Ma Rainey, Viola Davis entra in quella vibrazione come in un abito di seta. Con il suo passo ondeggiante e le palpebre color prugna, è la protagonista di Ma Rainey’s black bottom, l’adattamento di George C. Wolfe di un’opera teatrale di August Wilson del 1982. Ma Rainey fu una pioniera del blues e una delle prime artiste a incidere dischi. Il film si svolge in uno studio di registrazione a Chicago nel 1927. Insieme a lei ci sono il suo manager Irvin e i musicisti della band. Le sono tutti devoti, ma il nuovo trombettista Levee (Chadwick Boseman nella sua ultima interpretazione prima di morire) vuole smuovere un po’ le acque. Il film soffre della rigidità che spesso affligge le opere adattate dal teatro. Ma grazie agli attori, in particolare Davis e Boseman, Wolfe riesce a rendere il fascino, lo spirito di rivolta e la gioia estrema di questi artisti d’avanguardia degli anni venti. Stephanie Zacharek, Time

Pieces of a woman
Vanessa Kirby
Canada / Ungheria 2020, 128’. Netflix

Non si fa fatica a immaginare registi come Norman Jewison o Sidney Lumet dirigere un film su una giovane coppia in attesa (Vanessa Kirby e Shia LaBeouf) che dopo la tragedia decide di portare in tribunale l’ostetrica (Molly Parker). Ma invece di concentrarsi sul processo il regista ungherese Kornél Mundruczó ha scelto di puntare l’attenzione su marito e moglie, devastati dall’esperienza vissuta, e soprattutto sulla donna, che ha molto di più da ricostruire della relazione con il marito. In gioco è la sua stessa identità. Questo è il film di Vanessa Kirby. Sono tante le attrici che hanno avuto la possibilità di morire davanti alla macchina da presa. Quante invece hanno partorito sotto i nostri occhi? È una cosa meravigliosa da vedere, almeno fino a un certo punto. Meglio non dire altro. Ma si può aggiungere che non basta il resto del film per elaborare il trauma. Peter Debruge, Variety

Antebellum
Janelle Monáe, Jena Malone
Stati Uniti 2020, 106’. Prime video
Antebellum (dr)

Antebellum è un horror thriller “ai confini della realtà” che per più di mezz’ora sembra un dramma sugli orrori dello schiavismo nel sud degli Stati Uniti prima della guerra di secessione. E a dire la verità di drammi di questo tipo ne abbiamo visti di migliori. Ma poi, all’improvviso, si trasforma in qualcosa di completamente diverso. Senza rovinare la sorpresa al pubblico si può dire che, al di là di qualche confusione, il film non perde mai di vista i suoi obiettivi: mantenere alta la suspense e trasmettere un chiaro messaggio sul potere duraturo e funesto del razzismo. James Berardinelli, ReelViews

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1391 - 8 gennaio 2021
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