Nel 1994 nascono i primi siti internet basati sulla tgp, thumb­nail gallery photo, una tecnologia per caricare e vendere immagini e piccoli video, anche pornografici. Dieci anni dopo tre ingegneri che lavoravano a Paypal usano la stessa tecnologia per fondare YouTube, che a breve diventa il secondo sito più visitato al mondo dopo Google. Pochi mesi più tardi esce la sua versione pornografica, YouPorn, che ruba all’originale parte del nome, il logo e il layout. La novità di YouPorn è che dà agli utenti la possibilità di caricare video. Da un lato la piattaforma paga due persone per digitalizzare settemila videocassette hard, dividerle in clip e riempire il server di scene porno pronte all’uso, dall’altro accumula video caricati dagli utenti, di solito piratati dai dvd commerciali, in cambio solo di qualche like o follower. In pochi mesi nascono siti simili: Redtube, Xvideos e Pornhub, fondato a Montréal, in Canada, che nel giro di qualche anno si compra tutta la concorrenza e diventa uno dei maggiori prodotti culturali di esportazione del Canada. Dopo aver raccontato l’illusione di arricchirsi facilmente con i bitcoin, il podcast Understood affronta la storia del sito porno più potente al mondo attraverso la voce non tanto dei protagonisti, quanto delle persone rimaste ai margini di una crescita impossibile da fermare. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1555 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati