I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Michaela Namuth è una giornalista tedesca e corrispondente freelance.

Il 30 ottobre 1922 Mussolini presenta al re Vittorio Emanuele il suo primo governo. Le colonne di fascisti armati continuano la marcia su Roma e un centinaio di loro irrompe nel popolare quartiere di San Lorenzo. I fascisti aprono il fuoco contro gli abitanti. Giovani che passano lì per caso e donne che si affacciano alla finestra. Di questa strage non si parlerà più, praticamente per un secolo intero. “Un pezzo dimenticato del nostro passato”, scrive Gabriele Polo, giornalista, ex direttore del quotidiano il manifesto, che ha ricostruito la cronaca di quel giorno. Ha fatto ricerche su giornali e documenti ma anche tra le tombe del cimitero del Verano e le vie di San Lorenzo che oggi è un quartiere dove abitano tanti studenti. Il risultato è un libro ben scritto che ricostruisce gli eventi e racconta da vicino le persone che li hanno vissuti. San Lorenzo era un quartiere di Roma dove erano antifascisti tanti abitanti oltre a comunisti, socialisti e anarchici. Polo ricostruisce anche il contesto storico-politico del nascente stato fascista che faceva “della violenza la sua arma politica più efficace”, come scrive Giovanni De Luna nella prefazione. Edith Bruck, sopravvissuta all’Olocausto, alla fine ringrazia l’autore per aver dato un nome alle vittime, cadute nell’oblio per cento anni. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1553 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati