12 dicembre 2017 14:42

Diciamolo ancora una volta: Bergoglio è una seccatura non solo per il centrodestra ma anche per i politici di centrosinistra. Sono anni, ormai, che ogni mattina il papa si sveglia e dice una cosa che dovrebbero dire loro con la stessa chiarezza, ma che da tempo non dicono nemmeno confusamente.

Se gli si rinfaccia: a sinistra siete più a destra di Bergoglio, si offendono, sottolineano che la politica è mediazione, è compromesso. E non pochi, se dovessero catalogare il pontefice, lo definirebbero uno “politicamente ingenuo”, di quelli che sparano a zero senza capire che, prima di muovere un dito, bisogna stabilire alleanze, fare gioco di squadra, ripetere a pappardella discorsi collaudati. All’inizio hanno pensato: va bene, è bravo, però così lo faranno fuori, ci vuole una strategia che lo aiuti a capire quando arretrare e quando attaccare.

Oggi, poiché Bergoglio è ancora vivo e vegeto, quando balugina qualche sua moderatezza si rallegrano mormorando: finalmente sta capendo che bisogna confrontarsi con la realtà e non giocare sempre a fare Gesù che caccia i mercanti dal tempio. Poi però il pontefice ricomincia a sgarrare, per esempio lascia intendere che le armi nucleari non vanno tolte solo ai pazzi e alle canaglie ma a tutti quanti. Allora borbottano insieme ai conservatori: questo papa fa pochissima teologia, un papa dev’essere teologo, sennò che papa è?

Questa rubrica è stata pubblicata il 7 dicembre 2017 a pagina 16 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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