12 dicembre 2002 00:00

Dove eravate voi? Dove eravamo tutti noi tra l’aprile e il luglio del 1994 mentre un milione di ruandesi veniva massacrato in un territorio poco più grande della Sicilia? Dove eravamo mentre duecentocinquantamila donne ruandesi venivano violentate e uccise? L’attenzione di tutti si è sempre concentrata sulle dimensioni del massacro compiuto in Ruanda. Ma solo ora si comincia a scoprire che lo stupro sistematico fu usato come strumento di guerra. Il reportage di Peter Landesman (con le foto di Kimberlee Acquaro) è di quegli articoli che disturbano. Il tono è secco, asciutto, di chi è stato lì e racconta le storie di donne sopravvissute, senza retorica e attenendosi ai fatti. Solo alla fine cerca di spiegare le possibili differenze con l’Olocausto. Perché chi non ce la fa ad arrivare fino alla fine sappia almeno questo: il genocidio ruandese è la cosa più simile

all’Olocausto che ci sia mai stata. E noi non c’eravamo per cercare di impedirlo.

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