Cultura Schermi
Alpha
Tahar Rahim, Golshifteh Farahani
Francia / Belgio 2025, 128’. In sala
Alpha (dr)

Un misterioso virus senza nome che sembra diffondersi come l’aids trasforma gradualmente le sue vittime in statue di marmo. Questa lenta metamorfosi è una delle idee visive potenti di un film sofisticato e spettacolare. Ducournau sa come creare immagini potenti ma qui evita gli effetti sconvolgenti dei suoi primi lungometraggi. Attraverso un nucleo familiare disfunzionale, con un’adolescente che ha rischiato il contagio, una madre coraggiosa (Farahani) e uno zio tossicodipendente (Rahim), la regista c’invita a sperimentare i margini, la paura e il rifiuto durante un lungo flirt con la morte che alla fine assume una piega quasi mistica.
Boris Bastide, Le Monde

Duse
Valeria Bruni Tedeschi, Noémie Merlant
Italia / Francia 2025, 122’. In sala

Il ritratto di Eleonora Duse (1858-1924) fatto da Pietro Marcello, anche se è evidente l’infatuazione del regista per la “divina”, è tutt’altro che agiografico. La incontriamo negli ultimi anni della sua vita, sull’orlo della rovina, divorata dalla tubercolosi, che lei cerca di nascondere come può. Tutto questo non le impedisce di aggrapparsi alla vita e di dedicarsi anima e corpo alla sua vocazione di attrice. Una vocazione assoluta, febbrile, accecante: un misto di vanità e ingenuità le fa accettare l’aiuto di Mussolini, senza comprenderne la strumentalizzazione. Compassionevole con i soldati feriti ma crudele con la figlia, è un paradosso vivente. Personaggio ideale per Valeria Bruni Tedeschi, formidabile, elegante, devastata.
Jacques Morice, Télérama

Honey don’t!
Margaret Qualley, Aubrey Plaza
Stati Uniti 2025, 89’. In sala
Honey don’t! (dr)

Indagando sulla morte di un suo cliente, la detective privata Honey O’Donahue (Qualley) risale fino a un predicatore (Chris Evans) che ha molte cose da nascondere. Con il precedente Drive away dolls, scritto insieme alla compagna Tricia Cooke, Ethan (senza Joel) ha inaugurato un nuovo stile Coen, sempre dark, divertente e assurdo, ma più spensierato ed eccitante. Honey don’t! è la seconda parte di quella che la coppia Coen-Cooke ha pensato come una trilogia di avventure lesbiche (il titolo provvisorio del terzo film è Go beavers!). Ci sono tanti elementi visti nel primo film, solo che qui l’insieme risulta meno tagliente.
Clarisse Loughrey, Independent

Tutto quello che resta di te
Cipro / Germania / Palestina / Qatar / Giordania / Grecia / Arabia Saudita 2025, 145’. In sala

Il film di Cherien Dabis è una favola morale sotto forma di dramma familiare epico. In questo risiedono la sua sorprendente potenza e, volendo, anche qualche goffagine. Il film parte nel 1988, mostrandoci una protesta in cui è coinvolto un adolescente. Poi si torna indietro al 1948, dove conosciamo il nonno del ragazzo. Seguiamo poi la famiglia nel 1978, di nuovo nel 1988 e oltre attraverso episodi che dimostrano gli infiniti cicli di umiliazioni che i palestinesi hanno dovuto subire. L’approccio apparentemente semplicistico di Dabis ha però uno scopo preciso: la prima metà del film è in realtà un prologo alla storia dell’adolescente che abbiamo incontrato all’inizio, su cui non diremo di più tranne che il film riserva ancora momenti sorprendenti e alla fine si esce distrutti.
Bilge Ebiri, Vulture

Sotto le nuvole
Italia 2025, 105’. In sala

Sotto le nuvole potrebbe essere l’ultimo capitolo di una trilogia concettuale sulla vita quotidiana e spirituale in Italia, cominciata da Rosi con Sacro Gra e proseguita con Fuocoammare. Stavolta il regista ci racconta Napoli come una città tormentata dai terremoti e dalla minaccia dell’eruzione del Vesuvio. L’atmosfera è da fine del mondo: si parla di guerra, violenza, cinismo e crisi climatica. Il luminoso bianco e nero conferisce alla città un aspetto alieno e ultraterreno. È come se, ricoperta dalla cenere, Napoli affrontasse il suo destino pompeiano. E Rosi come un futuro archeologo ne riporta alla luce i fantasmi. Film inquietante e unico.
Peter Bradshaw, The Guardian

Altro da questo numero
1632 - 19 settembre 2025
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.