Numero speciale. Villaggi e metropoli attraverso cinque continenti.
Dana Point. Qui i ricchi vivono protetti da muri e guardie, mentre gli immigrati che curano i loro prati e i loro figli restano al di là dei cancelli. “Possiamo lavorare insieme. La gente è ragionevole. Ma deve essere assimilata ed educata”.
Casablanca. “Nonostante il fervore che regna in questa città mitica e sconfinata, la sua intensità non raggiunge, per fortuna, il folle caos del Cairo”. L’inviata di “Le Monde diplomatique” ci guida per le strade della capitale economica del Marocco.
Gran Bretagna. Crescono la disoccupazione e la criminalità. Aumentano le aree urbane a rischio. “Zone in cui il tassista si rifiuta di portarvi, o in cui ai medici si consiglia di andare solo se scortati e dove i poliziotti si avventurano solo in pattuglia”.
Lhasa. Dovrebbe essere un sito protetto, ma la capitale del buddismo tibetano sta scomparendo lentamente. Sommersa dal cemento dei nuovi edifici e invasa dai cinesi. Il reportage dell’inviato speciale di Le Monde in Tibet.
Tabou. Al confine tra Costa d’Avorio e Liberia, questa città ospita migliaia di rifugiati. Da quattro anni fuggono dalla guerra civile. Ma per loro non ci sono alloggi né lavoro. Il reportage di “Ivoir’Soir”.
Zona 51 (Nevada). È una base militare segreta. Talmente segreta che non esiste neanche per il Pentagono. Questa “Terra dei sogni” nasconde i più oscuri progetti militari americani. E il loro costo in termini di vite umane. Un reportage dell’Observer.
Bregovo. Orde di motociclisti, venditori disalsicce, ambulanti. Dopo l’inizio delle sanzioni contro la Serbia, questa piccola città bulgara di frontiera sta vivendo, grazie al contrabbando, un boom spettacolare. Lo racconta un giornalista di Kontinent.
Kashgar. All’estremità occidentale dello Xinjiang, nel cuore dell’Asia centrale, questa città è un antico crocevia di culture. Da migliaia di anni la gente viene qui per parlare le due lingue più antiche del mondo: la religione e il commercio.
Cotonou, Lagos, Niamey, Dakar. Crescita demografica, esodo dalle campagne, urbanizzazione caotica. Una storia comune a molte città africane, che adesso sono alle prese con gli effetti ambientali di uno sviluppo incontrollato.
Gibilterra. I suoi 28mila abitanti rivendicano in modo sempre più deciso la loro autonomia da Londra a Madrid. Ma la Spagna sostiene che questa scogliera, lunga appena sei chilometri, è parte integrante del suo territorio nazionale.
Città del Messico. Qui abitano più di 20 milioni di persone. Nascono sempre meno bambini e il tasso di mortalità infantile è elevato, ma la popolazione continua a crescere. Arrivano dalle campagne in cerca di fortuna. Le foto di Stuart Franklin.
Bogotá. Neanche i 480mila elettori sanno in che modo Antanas Mockus vuole amministrare la città. È senz’altro il primo cittadino più enigmatico che la capitale colombiana abbia mai avuto. Ed è forse per questo che ha vinto le elezioni.
Bijeljina. Durante il primo anno di guerra, la maggioranza dei musulmani è stata cacciata da questo centro del nordest della Bosnia e sostituita da serbi. Le moschee sono state rase al suolo. Dell’Islam non resta più nessuna traccia.
Pechino. Ogni giorno nascono nuovi alberghi lussuosi e centri finanziari ultramoderni. Ma la città tradizionale, con i suoi milioni di ciclisti e le sue vecchie case, resiste.
Brisbane. La capitale dello Stato del Queensland è famosa in Giappone. In molti vengono qui per i trapianti di organi perché nell’arcipelago è difficile trovare un donatore. Dall’inviato dell’Asahi Shimbun in Australia.
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