Un colpo di mortaio sparato contro un centro culturale a Donetsk ha ucciso 7 persone. Saltano i colloqui di pace con il gruppo di contatto sulla crisi ucraina a cui partecipano Russia, Ucraina e Osce
I separatisti filorussi hanno annullato i colloqui di pace sulla crisi nell’est dell’Ucraina che dovevano tenersi oggi a Minsk, la capitale della Bielorussia, accusando Kiev di “evitare il dialogo”. Prima di tornare a Mosca, il portavoce dei ribelli Denis Pushilin ha detto che se le ostilità con le forze governative non si fermeranno, i combattenti filorussi sono pronti a continuare l’offensiva e prendere il controllo dell’est dell’Ucraina. Sul terreno intanto proseguono i combattimenti lungo tutta la linea del fronte e in particolare nella città strategica di Debaltseve.
Nelle ultime ventiquattr’ore sono morte ventiquattro persone, di cui diciannove nei bombardamenti che hanno colpito Donetsk. Si tratta di uno dei peggiori bilanci giornalieri dall’inizio del conflitto che in nove mesi ha provocato circa cinquemila morti. Afp, Bbc
L’esercito ucraino ha accusato i separatisti filorussi di aver ucciso sette persone in un attacco contro un centro culturale di Donetsk, dove un’organizzazione stava distribuendo aiuti umanitari alla popolazione.
Secondo un comunicato stampa diffuso dai militari i ribelli avrebbero compiuto “un atto terroristico” con l’intenzione di sabotare i negoziati di pace previsti a Minsk con la partecipazione del governo ucraino, di quello russo e dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce). Reuters
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