I manifestanti protestavano contro il governo per il passo indietro sull’acquisizione del complesso minerario di Trepca e chiedevano le dimissioni di un ministro serbo del governo kosovaro
La polizia si è scontrata con alcuni manifestanti che lanciavano pietre e molotov a Pristina, la capitale del Kosovo. Si tratta degli scontri più violenti da quando la provincia serba a maggioranza albanese si è proclamata indipendente nel 2008. Leggi
Pristina, la capitale del Kosovo, è attraversata dalla più grande protesta contro il governo da quando il paese si è separato dalla Serbia, nel 2008. La polizia e i manifestanti si sono scontrati e decine di persone sono rimaste ferite. Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni e hanno azionato idranti per disperdere i circa duemila manifestanti radunati dai partiti di opposizione.
Si tratta della seconda giornata di protesta dopo quella del 24 gennaio. I manifestanti criticano il governo per il passo indietro sull’acquisizione del complesso minerario di Trepca, reclamato dalla Serbia. Inoltre chiedono le dimissioni di un ministro serbo del governo kosovaro, accusato di aver insultato la maggioranza albanese. Reuters
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