Michel Martelly

Il presidente di Haiti si è dimesso senza che ci sia un successore.
Il presidente di Haiti si è dimesso senza che ci sia un successore. Michel Martelly ha lasciato il suo incarico, ma non ha successori perché le elezioni che dovevano svolgersi a gennaio sono state rimandate al 24 aprile per l’accusa di frodi e il timore di nuove violenze. L’esecutivo sarà affidato a un governo temporaneo che ha il compito di portare il paese alle elezioni di aprile. I festeggiamenti per il carnevale sono stati annullati per il timore di nuove violenze.
Haiti ha un nuovo governo

Il presidente di Haiti, Michel Martelly, ha annunciato ieri sera la formazione di un nuovo governo. I ministri dovrebbero prestare giuramento oggi alle 16 (ora locale). Il 16 gennaio Martelly aveva promesso un nuovo esecutivo in tempi brevi, dopo che il parlamento era stato sciolto a causa del fallimento dei negoziati per trovare un accordo sulla nuova legge elettorale. Reuters

Sciolto il parlamento ad Haiti

Il parlamento di Haiti è stato sciolto dopo il fallimento dei negoziati per trovare un accordo sulla nuova legge elettorale. Il presidente Michel Martelly aveva cercato di ottenere il sostegno a un progetto per posticipare di nuovo le elezioni, inizialmente previste per il maggio del 2012.

Martelly governa ora per decreto e il suo mandato scade l’anno prossimo. I gruppi di opposizione haitiani hanno annunciato che continueranno le proteste per chiedere le dimissioni del presidente. Bbc

Proteste ad Haiti nel quinto anniversario del terremoto

Continuano le proteste contro il governo ad Haiti, ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia. I manifestanti chiedono le dimissioni del presidente Michel Martelly e la convocazione di nuove elezioni. È dal 2011 che gli abitanti dell’isola centroamericana aspettano di andare alle urne. Alla mezzanotte di oggi scade il mandato del parlamento e se non saranno convocate le elezioni il presidente Martelly governerà per decreto. Ad Haiti oggi si celebra anche il quinto anniversario del terremoto che ha ucciso più di 250mila persone, e ha distrutto centinaia di case e di infrastrutture. Dopo cinque anni, 80mila persone ancora vivono nei campi profughi e il 67 per cento di loro non ha accesso ai bagni pubblici. Bbc

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